“Un deciso intervento del Governo attraverso misure per salvaguardare i nostri lavoratori e mantenere le imprese in Italia e un incontro urgente per definire realmente le iniziative da concretizzare in tempi brevi”. Lo chiedono unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti in una lettera ai ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Lavoro e delle Politiche Sociali per il settore del trasporto merci su strada, spiegando che “la situazione difficile che vive il nostro Paese rischia di determinare ulteriori danni, gravi e irreparabili, sotto il profilo sociale”.

“L’apertura alla concorrenza europea - scrivono le tre organizzazioni sindacali - attraverso direttive alquanto discutibili, la libera circolazione e le regole che sovraintendono il mercato del lavoro, in modo particolare la direttiva europea sul distacco transnazionale ha determinato di fatto un dumping sociale particolarmente vessatorio per i lavoratori italiani con qualifica di autista di automezzi di trasporto merce; i nostri lavoratori, rischiano ormai di non poter più lavorare, e non solo”.

Secondo quanto scrivono ai due Ministeri, Filt, Fit e Uilt “le conseguenze sono pesanti per il sistema Paese, le stesse imprese usano impropriamente il distacco e pur di sopravvivere si rivolgono a società di intermediazione di manodopera dei paesi dell’est Europa oppure a trasferire l’Azienda su quei territori”.

“Tale situazione è oltremodo negativa - denunciano nella lettera le tre sigle sindacali di categoria - perché, come ovvio, indebolisce il nostro sistema di servizi, si perdono entrate fiscali e contributive, oltre a spingere le imprese ad alimentare il lavoro grigio e nero per abbassare sempre più le tariffe per reggere il mercato”.