“Una pessima notizia”. Così’ il segretario generale della Filt Cgil Alessandro Rocchi e il segretario regionale Filt Eugenio Stanziale sulle dimissioni presentate alla proprietà dall’amministratore unico e dal direttore generale di Atac – Armando Brandolese e Marco Rettighieri – aggiungendo che “si tratta di una pessima notizia per la prospettiva di Atac, del lavoro che l’azienda impiega, del servizio alla città”.

Secondo i due dirigenti sindacali della Cgil “viene meno la continuità di direzione aziendale, tornano a rischio la piena autonomia e la completa responsabilizzazione del management. Inoltre, considerando che avvengono in una oggettiva crisi che coinvolge l’assetto di posizioni fondamentali della Giunta e della struttura comunale di vertice, si allungano ulteriormente i ritardi già accumulati, per evidente responsabilità dell’esecutivo capitolino, dei primi interventi (avvio della manutenzione straordinaria di infrastruttura e treni della Metro A ed acquisizione rapida di 150 nuovi bus) che il vertice di Atac aveva giustamente individuato già da diverse settimane con carattere di assoluta urgenza”.

“In sostanza la superficialità e il pressapochismo su risorse e piano d’impresa - sostengono Rocchi e Stanziale - dimostrati in questa vicenda dall’amministrazione capitolina e, addirittura, il maldestro quanto improprio tentativo dell’assessore competente di condizionare l’azienda su aspetti gestionali interni di esclusiva pertinenza di qualsiasi impresa 'normale', priva Atac di questi tre presupposti, nell’attuale momento fondamentali. Presupposti indispensabili per dare, nell’immediato, risposta alla cittadinanza in termini di quantità e qualità del servizio erogato e, in prospettiva, per consentire all’azienda pubblica di arrivare alla gara prevista per il 2019 nelle condizioni per poter concorrere all’aggiudicazione del nuovo contratto di servizio”.

Secondo i due dirigenti sindacali infine “non è più il momento del dilettantismo né di ripercorrere modalità e comportamenti del passato che hanno prodotto la profonda crisi, anche finanziaria, in cui versa l’Azienda. C’è bisogno che in tempi brevi la proprietà, nel solco tracciato negli ultimi sette mesi dal vertice aziendale oggi dimessosi, dia ad Atac un assetto organizzativo e industriale efficace e un management autorevole per garantire a questa città un trasporto pubblico di qualità. Come sempre la nostra organizzazione non si tirerà indietro e contribuirà per il suo ruolo a confrontarsi con chiunque sempre e solo nel merito”.