Com’era prevedibile, la vertenza Ast di Terni non s’è chiusa con il pur importante accordo siglato con i sindacati nel mese di dicembre. I punti in questione sono sempre gli stessi: la riduzione di fatturato del 20 per cento richiesta dai tedeschi, la riorganizzazione delle aree produttive e le ditte terze. È di queste ore, innanzitutto, l’annuncio del management di una riduzione da 21 a 15 turni settimanali dell’area Lac (la produzione dei laminati a caldo), con la totale trasversalità dei lavoratori all’interno del reparto. Nonostante tutte le rassicurazioni formali, dunque, le decisioni operative prese via via dall’azienda non sono per nulla rassicuranti circa il mantenimento del secondo forno dell’impianto per i prossimi quattro anni.

Poi c’è naturalmente la questione dell’indotto che riguarda questa volta, in particolare, l’Ises, azienda con 12 dipendenti controllata dal gruppo Imec e che lavora anche per l’Ast. Quattro dei dipendenti sono stati già licenziati lo scorso 23 gennaio e ora il vertice ha comunicato alle organizzazioni sindacali la chiusura definitiva entro il mese di febbraio. Per i sindacati non ci sono dubbi: la decisione è una conseguenza dell’indicazione dell’ad di Ast, Lucia Morselli, di ridurre gli appalti del 20 per cento.

“Le motivazioni fornite dalla Sies in merito ai licenziamenti non sono credibili – si legge in una nota delle segreterie provinciali di Fim e Fiom –. Nelle motivazioni si parla della perdita della commessa presso Sgl Carbon e genericamente della riduzione di altre commesse. Tra queste emerge in maniera evidente, anche se non esplicitamente dichiarata, la riduzione e la scontistica del cantiere Tk Ast già preannunciata in un riunione precedente dal consorzio Consimec”. Per i sindacati questa tesi è confermata dal fatto che “i licenziamenti riguardano maggiormente lavoratori operanti nel sito Tk Ast. Inoltre la Sies nel corso dell’incontro ha preannunciato la chiusura definitiva entro il mese di febbraio, con il conseguente licenziamento di tutto il personale”. Fim e Fiom denunciano “il mancato utilizzo degli ammortizzatori sociali al fine di evitare i licenziamenti” e chiedono un percorso che porti “alla sottoscrizione di un protocollo tra sindacati associazioni datoriali e istituzioni che regoli il mondo degli appalti dando seguito e concretezza a quanto sottoscritto presso il Mise il 3 dicembre 2014″.

Dalle 12 di oggi (28/1) è prevista un’assemblea di tutti i lavoratori del consorzio Consimec all’interno del sito Tk Ast.