A oltre tre anni dalla scadenza naturale e al termine di venti mesi di difficile negoziato, il 22 febbraio scorso è stata siglato il nuovo contratto nazionale Ania (l’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici), che interessa circa 50.000 lavoratori. “Ciò è stato reso possibile grazie anche a una grande determinazione e tenuta unitaria del sindacato di categoria”, dice Agostino Megale, segretario generale Fisac, ai microfoni di "Diamo credito al lavoro", la nuova rubrica di RadioArticolo1. “Abbiamo rafforzato la centralità del contratto nazionale, consolidato l’area contrattuale ed esteso i diritti ai lavoratori più deboli – spiega il dirigente sindacale –. Un anno dopo il contratto dei bancari, abbiamo conseguito un buon risultato economico ”.

L'aumento ottenuto è pari a 103 euro medi, ma sono stati raggiunti altri due obiettivi. Il primo riguarda i lavoratori dei call center, per i quali il contratto prevede che prima della scadenza contrattuale le parti s’incontreranno per concordare un passaggio di livello superiore, e che li porterà ad ottenere quasi 200 euro d’incremento salariale. Il secondo riguarda il mondo degli appalti del settore assicurativo, “dove ci sono contratti pirata – osserva Megale –, che sono un’autentica truffa, dato che vengono applicati da microagenzie con appena due dipendenti di media”. “Il traguardo straordinario raggiunto – spiega – comporta che il contratto consolida il potere d’acquisto dei lavoratori, concede più diritti e un’idea di solidarietà estesa anche agli appalti, che vincola tutti ad applicare il nuovo ccnl e sconfigge così i contratti truffa. È un risultato di grande valore, perché finalmente tutela i lavoratori più fragili e indifesi, che, seppur invisibili, in realtà sono tantissimi”.

Il sindacalista commenta positivamente i 13 miliardi d’aumento di capitale portato a compimento da Unicredit. “In tal modo si è conclusa la prima fase della ricapitalizzazione. L’operazione è stata centrata nei tempi e modi prefissati. Altrimenti lo scudo dei 20 miliardi d’intervento pubblico non avrebbe mai potuto raggiungere l’obiettivo e alla fine sarebbe risultato vano. Si tratta di un segnale forte e positivo per il gruppo, per l’Italia e anche per l’Europa, che dà speranza ai mercati, anche attraverso il piano giovani, che consentirà di assumere 1.330 persone. Ora si deve procedere alla ricapitalizzazione del Monte dei Paschi di Siena e delle due banche venete in sofferenza, cioè Veneto banca e Banca Popolare di Vicenza. Quel che va avviato è un processo strutturale per tutte le banche in sofferenza, un’operazione di sistema che comprenda anche le realtà più deboli e meno solide del settore”.

Megale ricorda anche l’accordo su politiche commerciali e organizzazione del lavoro delle banche firmato da sindacato e Abi (l’Associazione delle banche italiane) nelle scorse settimane. “È un’intesa importante, perché restituisce dignità ai dipendenti accusati di vendere prodotti commerciali ‘schifezza’ ai propri clienti, oltretutto vessati di continuo e sottoposti a verifiche quotidiane dai vertici dei loro istituti di credito. D’ora in poi si punterà a rafforzare anche il rapporto di tutela nei riguardi dei risparmiatori più piccoli e più indifesi, costruendo una semplificazione delle informazioni date. E, laddove vi siano comportamenti difformi dall’accordo, saranno le banche stesse a rimuoverli prontamente. L’intesa nazionale è stata possibile in considerazione di tutti gli accordi raggiunti in precedenza con singole banche e ora lo si estenderà anche agli istituti di credito più piccoli a livello locale”.

È il primo accordo del genere anche a livello Ue, quindi la Fisac ha già chiesto al sindacato internazionale di costruire un protocollo di linee guida con l’Unione bancaria europea, che possa presto portare al raggiungimento anche negli altri Paesi di accordi simili. “In prospettiva – conclude Megale –, bisogna anche affrontare il rapporto con il salario incentivante, riportarlo a una dimensione contrattata, attenta alla prestazione professionale. Vogliamo avviare un’indagine sui prodotti bancari venduti. Questo accenderà una luce su quel comparto, tenendo a mente che lavoratori rispettati e valorizzati riescono senz’altro a lavorare meglio. Nel contempo, vogliamo istruire i risparmiatori a una buona finanza, far sì che l’educazione finanziaria sia un tema effettivo delle nuove forme di partecipazione bilaterale del settore. Ragion per cui, fatto l’accordo e svolgendo bene il mestiere negoziale del sindacato, si possono fare passi avanti attraverso la contrattazione”.