La nuova indennità di disoccupazione DIS-COLL, per collaboratori coordinati e continuativi e a progetto disposta dal Jobs Act, rischia di escludere circa 60.000 persone che costituiscono la porzione più precaria dei ricercatori dell’Università e degli Enti pubblici di ricerca: assegnisti di ricerca, dottorandi e titolari di borse di studio. L'allarme è stato lanciato da tempo dalla Flc Cgil (il sindacato della conoscenza) che, in una nota, ribadisce: "Il Ministro Poletti ha motivato quest’esclusione dichiarando che il loro non è vero lavoro. Al Ministro forse non è noto che oltre un terzo del personale accademico è composto da queste figure, senza le quali gli atenei e gli enti, privati da anni di risorse finanziarie e strangolati dal blocco del turn-over, non potrebbero garantire gran parte delle proprie attività di ricerca e didattica".

Flc e Adi (l'Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani) dopo aver promosso una petizione online per chiedere il riconoscimento dell’indennità per queste forme contrattuali, rivolgono ora un appello ad assegnisti e dottorandi e a tutti coloro che hanno a cuore il destino dei giovani ricercatori e dell’università italiana, affinché si mobilitino in difesa del diritto del Paese a un sistema di welfare non discriminatorio.

L’appuntamento è per giovedì 28 maggio alle ore 16 per un presidio sotto il Ministero del Lavoro dove faremo vedere al Ministro Poletti che quello degli assegnisti di ricerca, dei dottorandi e dei borsisti #nonèunhobby