Lo hanno definito “un passaggio importante, forse persino storico” quello che sta vivendo Arti Group, a cui fanno capo Niiag - Nuovo Istituto Italiano d’Arti Grafiche e Eurogravure, “che tornano, dopo molti anni, ad essere di proprietà non di fondi o di multinazionali ma di persone fisiche del territorio”. Così i sindacati di categoria Fistel Cisl, Slc Cgil e Ulcom-Uil di Bergamo hanno commentato l’acquisizione del gruppo da parte della holding Agh, che vede insieme Alberto Di Rubba, Marzio Carrara e Alessandro Bulfon, quest’ultimo attuale amministratore delegato di Arti Group.

“Ci auguriamo che questo nuovo corso possa essere diverso da quello inefficace e inconcludente degli ultimi anni e che porti maggiore stabilità in un settore sempre più complicato. Insomma, ci aspettiamo un cambio di passo: i 460 lavoratori del gruppo se lo meritano”, proseguono Luca Legramanti di Fistel, Paolo Turani di Slc e Bruno Locatelli di Uilcom provinciali.

Nella tarda serata di ieri, lunedì 15 gennaio, le segreterie territoriali e le Rsu di ArtiGroup si sono incontrate con la nuova proprietà: “Abbiamo chiesto spiegazioni ed espresso disapprovazione per le modalità di comunicazione del passaggio di proprietà da parte di Bavaria Industries Group Ag che ha annunciato la cessione dal proprio sito web durante il week end” hanno riferito i sindacalisti. “Per il futuro, abbiamo chiesto alla nuova  proprietà, in particolare all'amministratore delegato, una maggiore trasparenza e immediatezza nelle informazioni e nei rapporti sindacali. Abbiamo, poi, ribadito alla nuova proprietà la necessità che i lavoratori hanno di conoscere il loro destino occupazionale e gli scenari di sviluppo”.

Una prima risposta al riguardo potrebbe arrivare già giovedì 18 gennaio, quando con due diversi incontri, uno per Eurogravure e l’altro per Niiag, si entrerà nel merito delle questioni industriali e di prospettiva del gruppo. A seguire, il 23 e il 24 gennaio, si svolgeranno le assemblee con i lavoratori.

Intanto, i sindacati sottolineano che resta “massima anche l’attenzione rivolta al destino di Lediberg, società per la quale è aperta da mesi una trattativa che vede uno dei soci di Agh, Marzio Carrara, interessato all’acquisizione attraverso il gruppo Johnson Cpz”.

“Quando diciamo di aspettarci un cambio di passo” puntualizzano, infine, i sindacati, “significa che ci auguriamo vivamente che si volti pagina rispetto all’operato pieno di contraddizioni tenuto negli ultimi due anni dal fondo tedesco Bavaria, che aveva annunciato oltre 2 milioni di euro di investimenti e acquisizioni di realtà produttive del territorio per la costituzione di un polo della stampa. La parabola di Bavaria è finita, invece, con queste promesse rimaste vane a con la vendita di questi giorni”.