“Aprite i porti e i cuori: restiamo umani”. Queste le parole d’ordine della manifestazione in ricordo di Soumaila Sacko, organizzata dalla Cgil Calabria, che si tiene oggi (venerdì 15 giugno) a Vibo Valentia: l’appuntamento è alle ore 10 presso piazza Municipio. Soumalia Sacko era un 29enne originario del Mali, residente regolarmente in Italia dal 2010, attivista dell’Unione sindacale di base, ed è stato ucciso nel vibonese nella notte tra sabato 2 e domenica 3 giugno da alcuni colpi di fucile. La vittima viveva nell'area della tendopoli di San Ferdinando, una zona dove stazionano i braccianti utilizzati per i lavori nei campi. L’uomo era entrato, assieme a due compagni nell’area della cosiddetta “ex Fornace”, una fabbrica abbandonata del comune di San Calogero (Vibo Valentia), alla ricerca di legni e lamiere per costruirsi un riparo di fortuna.

“Sul tema immigrazione occorrono misure straordinarie che non possono essere gestite con slogan e con la politica dei respingimenti” spiega una nota della Cgil calabrese: “Il tema il più delle volte viene affrontato con estrema superficialità, con demagogia, attraverso il clima della paura, non conoscendone i risvolti, le analisi e le soluzioni, dimenticando quello che è avvenuto nel 2010 a Rosarno e il clima che ne è conseguito. Non c’è stato furto tra i rifiuti, non c’è stato alcun motivo di sparare, e non ci sono attenuanti rispetto al delitto compiuto”.

Il sindacato “si stringe attorno ai familiari dei lavoratori coinvolti nella follia omicida di chi ha consapevolmente compiuto un atto che non può essere derubricato come una vendetta per un furto”. La confederazione, inoltre, ringrazia “la tempestività dell’intervento della Procura e delle forze dell’ordine nell’aver provveduto con immediatezza a individuare il presunto responsabile e gli eventuali mandanti. Aspettiamo fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso e commini la pena esemplare per i responsabili di tale efferato assassinio”.