Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e 1 maggio, sono solo alcune delle festività civili e religiose che continuano ad alimentare il dibattito tra chi sostiene il sempre aperto di negozi e centri commerciali e chi vorrebbe regolamentare la chiusura delle saracinesche. La Filcams Cgil da sempre contraria alla totale liberalizzazione degli orari e delle aperture nel commercio, sta portando avanti una battaglia per una regolamentazione del settore che vada incontro alle esigenze dei lavoratori.

“Il commercio non è un servizio essenziale paragonabile, come molti fanno, agli infermieri, vigili del fuoco o altro”, afferma Alessio Di Labio, della Filcams Cgil nazionale, “cosi come non è vero che tutti i paesi europei sono sempre aperti nei giorni festivi. Le aperture indiscriminate non hanno, come molti auspicavano, né aumentato i consumi né l’occupazione. Lo dimostrano le tante procedure di licenziamento collettivo aperte da diverse aziende della grande distribuzione organizzata”.

Dal 2015 un disegno di legge per regolamentare le aperture nei giorni di festa è fermo al Senato e non è ancora stato approvato. “A cinque anni dal decreto Monti, che ha dato il via al sempre aperto, non c’è stato nessun miglioramento economico che ha portato il paese fuori dalla crisi, ne aumento di posti di lavoro che ha migliorato le percentuali dell’occupazione”, prosegue di Labio. “Invece è molto più evidente come la risposta alla crisi dei consumi e alla liberalizzazione, da parte delle imprese, ha prodotto effetti negativi sui temi dell'organizzazione del lavoro, gli orari, i turni, le flessibilità dei tempi di lavoro”.

Diverse le realtà territoriali dove le organizzazioni sindacali hanno proclamato lo sciopero per i giorni festivi: Emilia Romagna, Toscana e Umbria, oltre all’Outlet di Serravalle dove è stata organizzata una manifestazione per sabato. “Come Filcams – prosegue la nota – riteniamo ormai indispensabile intervenire sulla normativa nazionale per far sì che possa essere definita una programmazione annuale delle aperture, per tener conto della conciliazione dei temi di vita e lavoro dei dipendenti del commercio e per rispettare le festività civili e religiose del nostro paese”.

Anche per questo prosegue, con una nuova veste grafica, la campagna di informazione "La Festa Non Si vende" che sarà diffusa nei prossimi giorni tramite i social network. Con il consueto piglio ironico, la Filcams vuole mantenere alta l’attenzione su uno dei tanti problemi che riguardano il mondo del commercio.