“Dopo mesi di confronto, oggi la Conferenza di organizzazione ha il compito di fare una sintesi di ciò che è emerso nelle conferenze territoriali. E di elaborare una proposta che risponda alla necessità di cambiamento che ne emersa. Cambiare, però, vuol dire misurarsi con le difficoltà, ascoltarsi e collaborare, come non sempre abbiamo fatto in passato.Eppure lo dobbaiamo fare per i lavoratori, gli iscritti e i delelgati che ogni giorno sostengono la Cgil nei luoghi di lavoro. Dobbiamo riscoprire il valore dello stare insieme e delle scelte collettive. Un tratto distintivo del nostra organizzazione.” Lo ha detto Dalida Angelini, neoeletto segretario generale della Cgil Toscana, nel suo intervento alla Conferenza di organizzazione della Cgil in corso a Roma.

“La Cgil va difesa dagli attacchi che arrivano da molte parti - ha continuato Angelini -. E' anche per qusto che dobbiamo ripensare il sindacato avendo la capacità di sentirci uno strumento e non il fine di questa organizzazione. Bisogna trovare il modo di far partecipare di più ai nostri iscritti, bisogna fare formazione sul campo, perché oggi servono nuove competenze. Per farlo serve sinergia con le categorie , che fanno più formazione rispetto a quella che facciamo nelle camere del lavoro”

Per questo, ha concluso segretario del sindacato toscano, “Serve ripensare l'iniziativa nei luoghi di lavoro, per spiegare chi siamo realmente e cosa facciamo. Dobbiamo fare un'operazione di trasparenza, per raccontare come siamo fatti e non come vogliono raccontarci. In questo contesto, il tema è come rafforziamo la nostra democrazia e la partecipazione attiva senza cadere nella tentazione di una deriva plebiscitaria è fondamentale. In Toscana abbiamo discusso molto sull'idea di introdurre un'assemblea generale. Noi condividiamo pienamente la voglia che aumenti e si rafforzi al partecipazione dal basso, ma una parte importante delle camere del lavoro della Toscana mi hanno affidato il compito di sottolineare il rischio di un dualismo tra organismi simili.”