Risposte o sciopero. Questo il messaggio che arriva oggi (22 ottobre) da una delegazione dei lavoratori di Ama, la municipalizzata romana dei rifiuti, che si è riunita sulla scalinata a fianco dell'ingresso di Palazzo Senatorio, in Campidoglio. Lo riferiscono le agenzie di stampa. Molto partecipata l'assemblea proclamata dai sindacati. Tanti addetti hanno aderito all'iniziativa, per esprimere la propria preoccupazione per il perdurante stallo della vertenza aziendale.

L'azienda non ha ancora approvato il bilancio 2017, per un contenzioso con la giunta su una partita contabile da 18 milioni di euro relativa alla gestione dei servizi cimiteriali: circostanza che ha impedito al Campidoglio di varare il suo bilancio consolidato, bloccando anche le nuove assunzioni. Così il segretario della Fp Cgil di Roma, Natale Di Cola all'Agi: "Il sindaco Raggi ci ascolti, senza risposte lunedì 5 novembre sarà sciopero per l'intera giornata".

I sindacati: troppe promesse non mantenute

"In piazza del Campidoglio per la seconda assemblea cittadina delle lavoratrici e dei lavoratori di Ama Spa. Troppe le promesse non mantenute dalla Giunta Raggi. Irresponsabile questo scontro politico sul bilancio dell’azienda, che pregiudica un rilancio ancora possibile". Così Fp Cgil, Cisl Fit e Fiadel sull’assemblea cittadina che a partire dalle 10 ha portato la vertenza sul bilancio nel cuore di Roma Capitale. 

"Nessuno spiega quale siano le reali intenzioni dell’amministrazione - aggiungono i segretari generali Natale Di Cola, Marino Masucci e Massimo Cicco – che da una parte spinge fortemente su un porta a porta messo in campo senza la dovuta pianificazione, e dall’altro nega gli strumenti per portare a compimento questi progetti. Nessuno spiega se le scelte dell’assessore al Bilancio Lemmetti, in evidente contrasto con il lavoro della collega Montanari, rappresentino la linea politica della Giunta”.

“Le assunzioni promesse e ancora non ottenute sono previste dallo stesso piano industriale che dovrebbe portare al 70% di raccolta differenziata. Senza quelle assunzioni si continua ad attingere da altre zone e si scoprono altri servizi. Lo sciopero, in assenza di risposte, sarà inevitabile - concludono – perché è inaccettabile che mentre aumenta la raccolta manuale e peggiora la qualità del lavoro, si faccia finta di non vedere i problemi o peggio ancora li si neghi".