Nuovo round a Roma per Almaviva Contact. Si riunisce oggi (mercoledì 20 aprile) al ministero dello Sviluppo economico il tavolo sulla vertenza tra governo, sindacati e azienda, che segue l’incontro di lunedì 18. Quella odierna sembra essere la giornata decisiva, anche se la strada per l’accordo è ancora tutta in salita. Come noto, il colosso dei call center ha annunciato 2.988 esuberi, di cui ben 1.670 a Palermo (gli altri a Roma e Napoli). Nel summit del 18 aprile Almaviva ha proposto l’applicazione dei contratti di solidarietà di tipo B, ossia con lo stipendio al 50 per cento, ma solo nelle tre sedi dove sono partite le procedure di mobilità. Una decisione che ha registrato la netta opposizione dei sindacati.

“Questa soluzione è inaccettabile, la strada da seguire per noi è la solidarietà spalmata su tutti i siti Almaviva d'Italia” ha commentato il segretario Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso. Per i sindacati, infatti, la soluzione prospettata dall’azienda lascerebbe aperta la possibilità dei licenziamenti, che potrebbero solo essere rinviati a fine anno. Il segretario Slc Cgil Palermo ha rimarcato anche “gli elementi di novità oggettiva” emersi dal vertice al ministero: il governo, infatti, ha dichiarato “che c'è bisogno di una politica industriale per questo settore, riconoscendolo come un tassello fondamentale per lo sviluppo del paese”. Un impegno dell’esecutivo, ha proseguito Rosso, che si concretizzerebbe nella “creazione di un fondo dedicato al comparto, destinato a sviluppo, ricerca e formazione. Infine è stato assicurato l’inasprimento delle sanzioni per chi non rispetta le regole”. Tutte misure che, secondo l’esponente sindacale, cambiano lo scenario visto fin qui, e che dunque necessitano “un cambio di passo da parte dell’azienda”.