Giovedì 10 novembre è sciopero nazionale di tutti i lavoratori e i lavoratrici di Almaviva, proclamato per l'intero turno. È la mossa dei sindacati di categoria, a questo punto della vertenza, per protestare contro i licenziamenti annunciati dall'azienda e convincerla a cambiare idea.

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Nella giornata di ieri, si legge in una nota congiunta, si è svolto presso il ministero dello Sviluppo economico l’incontro tra Almaviva, i sindacati nazionali e territoriali e le Rsu. Le organizzazioni "hanno ribadito le posizioni già espresse nei precedenti incontri e hanno chiesto nuovamente all’azienda di ritirare la procedura di licenziamento per chiusura sedi a Roma e Napoli e quella di trasferimento dei lavoratori da Palermo a Rende".

Da parte sua, l’azienda si è detta disponibile a trovare soluzioni non traumatiche a fronte di un accordo con le organizzazioni che affronti il problema economico di Almaviva. In particolare, l’azienda ha riproposto un confronto sulla possibilità di sospendere alcune voci di costo del lavoro fino a riequilibrio economico, sulla formazione anche verso altri settori, sugli esodi incentivati di lungo periodo, sugli investimenti aziendali verso una tecnologia che traguardi a nuovi modelli operativi, sulla partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa.

I sindacati e le Rsu "hanno ribadito l’inutilità e l’iniquità di procedere verso un ulteriore abbassamento dei costi del lavoro e la forte perplessità verso le altre proposte. In generale si è ribadito con forza l’incomprensibilità delle richieste aziendali dopo così poco tempo dalla sottoscrizione dell’accordo di maggio, chiedendo quindi nuovamente il ritiro delle procedure e il ritorno all’ultimo accordo sottoscritto".

Per questi motivi i sindacati "proclamano lo sciopero nazionale dell’intero turno delle lavoratrici e dei lavoratori di tutto il gruppo Almaviva, indetto per giovedì 10 novembre". Il ministro dello Sviluppo ha proposto un nuovo incontro da calendarizzarsi nei prossimi dieci giorni, infine, le organizzazioni "hanno confermato la propria disponibilità, rimarcando la volontà di procedere con la massima partecipazione e trasparenza", concludono.