Alitalia e trasporto aereo, questi i temi dell’incontro di oggi a Roma tra sindacati e governo. L’appuntamento è alle ore 12 presso la sede del ministero dello Sviluppo economico (in via Veneto), assieme al titolare del dicastero Carlo Calenda partecipa anche il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio. Tra gli obiettivi dell’esecutivo c’è anche quello di evitare lo sciopero indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo per venerdì 20 gennaio a causa della “assenza di un confronto sostenibile e credibile sul piano industriale di rilancio” della ex compagnia di bandiera e della presenza, invece, di “atti unilaterali nei confronti del lavoro, in violazione del contratto e degli accordi”.

La preoccupazione dei sindacati è tutta concentrata sul futuro della società e sui licenziamenti (e sullo stato del Fondo di solidarietà per il settore, fondamentale per la gestione degli esuberi). Il numero non è ancora ufficiale, si va dai 600 ai 1.600 posti di lavoro, ma i lavoratori temono che possano essere addirittura di più. La situazione di Alitalia “è stata gestita oggettivamente male”, ha detto nei giorni scorsi il ministro Calenda, sottolineando come sia “inaccettabile che una gestione non buona venga ribaltata sui lavoratori”; Calenda, inoltre, ha rimarcato che "non esiste" che l'azienda parli di esuberi prima di presentare il piano industriale.

Alitalia ha necessità assoluta di un futuro industriale, di una netta scelta sul mercato dove operare, di coesione e investimenti da parte degli azionisti e di sapere dentro quale alleanza si agisce in un mercato globale” ha affermato il segretario nazionale della Filt Cgil Nino Cortorillo: “Non può essere accettabile che sia sempre e comunque il lavoro a pagare il prezzo più alto. Ne è dimostrazione il fatto che il taglio occupazionale e delle retribuzioni finora non ha risolto alcuna crisi”.