Si è svolta stamani una protesta ai check in dell'aeroporto di Capodichino organizzata dagli amministrativi del centro direzionale Alitalia e Atitech. Lo rende noto un comunicato della Filt Cgil locale. Le lavoratrici e lavoratori del centro direzionale Cai hanno protestato, spiega, ritardando le operazioni di accettazione dei passeggeri, per la paventata chiusura degli uffici di Napoli e il trasferimento a Roma, peraltro dei soli addetti a tempo indeterminato, i contratti a termine perderebbero il posto di lavoro.

Cai aveva previsto la costituzione
di una base napoletana con 109 assunzioni, ma questo impegno è stato completamente disatteso, tra scalo e centro direzionale sono state assunte solamente 76 unità di cui 6 a tempo determinato con contratto in scadenza la prossima settimana. "Sono già decine - ricorda - le vittime occupazionali risultato di questo scellerato disegno".

"Per Atitech è necessario garantire la continuità produttiva e rispettare le intese di Palazzo Chigi - prosegue il sindacato -. Gli ultimi avvenimenti destano viva preoccupazione e il complesso industriale aeronautico napoletano merita grande rispetto perché, negli anni, è stato capace di garantire elevati ed indiscutibili standard di sicurezza ed e’ stato oggetto di complesse negoziazioni ed accordi presso Palazzo Chigi".

L’iniziativa di oggi, avverte, "rischia di essere una delle tante di un’estate 'calda' se non ci saranno chiari segnali di inversione di tendenza con impatti pesanti sull’attività aeroportuale. Le istituzioni locali (Comune, Provincia e Regione) non possono rimanere insensibili a tale situazione, ma devono mettere tutto il loro peso, al pari di altre realtà territoriali, per evitare ulteriori drammi occupazionali insostenibili per Napoli e la Campania e chiedere l’apertura in tempi rapidi di un tavolo interistituzionale con governo e parti sociali".