Astensione dal lavoro pressoché totale, sia in Emilia Romagna che nel Lazio; oltre 3.000 lavoratori, di cui molti stranieri, in piazza SS. Apostoli a Roma; tanta rabbia e preoccupazione ma anche tanta voglia di continuare a lottare per cambiare delle norme profondamente sbagliate e ingiuste che mirano a colpire le fasce più deboli e meno tutelate del lavoro.

Questo, in sintesi, l’esito della seconda giornata di mobilitazione indetta da Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil per protestare contro le misure contenute nel ddl lavoro che mirano ad annullare i diritti previdenziali, assistenziali e contrattuali dei lavoratori agricoli e più in generale del lavoro stagionale.

Dopo le manifestazioni svoltesi in tutta Italia lo scorso 27 aprile, con lo sciopero dei lavoratori agricoli delle regioni Emilia Romagna e Lazio e la manifestazione di oggi a Roma, si conclude il primo pacchetto di otto ore di sciopero generale della categoria.

In particolare Fai-Flai-Uila chiedono che vengano cambiate la norma che estende l’uso dei voucher a tutto il lavoro stagionale agricolo e quella che introduce la mini-Aspi al posto dell’indennità di disoccupazione con i requisiti ridotti.
Un primo risultato c’è già: si svolgeranno nel pomeriggio di ogg, due incontri tra i rappresentanti di Fai-Flai-Uila e le commissioni lavoro e agricoltura del Senato.