Prosegue senza soste la mobilitazione nazionale del personale della Agenzia delle entrate, iniziata martedì 12 settembre. La scorsa settimana si sono svolte assemblee in tutti i luoghi di lavoro, organizzate da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Unsa Salfi e Flp, mentre giovedì 14 si è tenuto un presidio presso la direzione generale dell'Agenzia a Roma.

Oggi (martedì 19 settembre) sono previste una manifestazione a Roma (alle ore 11.30) dinanzi al ministero dell’Economia (in via XX Settembre), e numerose iniziative a livello regionale. In Veneto, ad esempio, i lavoratori si ritrovano (alle ore 10) per un sit-in davanti alla sede dell’Agenzia di Marghera, a Matera l'appuntamento per l'assemblea-presidio è alle ore 12, per i 2.500 dipendenti della Toscana la convocazione è per le 10 presso la sede di Firenze (in via della Fortezza 8), mentre a Torino l'appuntamento è alle ore 9 davanti alla Direzione regionale (in corso Vinzaglio 8).

 

La mobilitazione, spiegano i sindacati, è stata indetta “per superare le immotivate resistenze dell'Agenzia e del ministero vigilante a voler prevedere il dovuto riconoscimento professionale per il personale". I sindacati chiedono con forza la conquista del nuovo contratto (che manca dal 2009) e denunciano "la situazione di forte difficoltà operativa e lavorativa dovuta alle continue modifiche normative, agli obiettivi sempre più irragionevoli e al difficile clima esterno creato da una campagna di delegittimazione del personale dell’Agenzia, in alcun modo contrastato dall’autorità politica e dal vertice dell’Agenzia stessa". 

La vertenza mette al centro delle sue rivendicazioni “la valorizzazione del personale, non solo per ridare dignità al lavoro svolto, ma anche per contribuire a una migliore qualità ed equità dell'azione dell'Agenzia”. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Unsa/Salfi e Flp chiedono “interventi risolutivi per un complessivo miglioramento ed efficientamento dei servizi fiscali, attraverso significativi investimenti sul personale e sulle strutture, e per ridare consistenza al Fondo di produttività, allo scopo di garantire il riconoscimento delle attività svolte e i risultati raggiunti in termini di contrasto all'evasione e di tax compliance”. 

I sindacati chiedono anche di intervenire per dare vita a “una nuova stagione di progressioni economiche che valorizzi tutto il personale”, e per “rilanciare la partecipazione e il confronto sui processi di riforma che non possono essere assunti unilateralmente dai vertici e non devono essere l'ennesima occasione per depotenziare e indebolire la macchina fiscale”.