Il nuovo programma vaccinale, gli stop al vaccino AstraZeneca e le restrizioni anticovid che si protrarranno fino a Pasqua dominano i quotidiani di oggi. La Repubblica apre con “Vaccini, tutti i poteri al governo”, il Corriere della sera con “L'Italia chiude fino a Pasqua”, mentre il Messaggero sceglie “AstraZeneca, nuovi blocchi” e la Stampa: “AstraZeneca è un caso. Gli esperti: 'E' sicuro'”. Il Fatto quotidiano punta sull'assemblea del Partito democratico: “Letta conquista il Pd a suon di sberle. E chiama Conte”, Il Sole24Ore su “Cessione del 110% e prestiti ponte, le banche dettano le condizioni”.

Interviste
Moltissime interviste riguardano gli assetti interni alPd dopo l'elezione di Enico Letta. Sul Corriere della Sera, Monica Guerzoni intervista Il presidente dei deputati dem Graziano Delrio, che a pagina 13 dice: “Ho visto una identità molto solida e una certa radicalità nei nostri valori, a cominciare dalla citazione dei sindaci sul tema fondamentale della prossimità. Ho ritrovato la nostra identità anche nel passaggio sul risanamento delle fratture tra donne e uomini, giovani e anziani, ambiente ed economia. Il discorso del segretario va a fondo sulla natura di un grande partito di centrosinistra che è sanare le disuguaglianze e fare della giustizia sociale, ambientale ed economica la sua bandiera”. Starete nel governo Draghi con maggiore convinzione, o resterete il 'partito del potere'? “L'agenda Draghi è la nostra agenda, il nostro sostegno al governo è senza imbarazzi. Ci staremo come ci siamo stati fino a oggi, con le nostre proposte e con grande convinzione riguardo al nuovo metodo con cui l'Europa affronta le sfide sanitarie, economiche e sociali, anche grazie al Next Generation EU”.

La Repubblica, a pagina 2, dà invece voce a Filippo Andreatta, grazie alle domande di Luciano Nigro. “Partito da rifare - si legge -. Enrico lo ha detto: serve un nuovo Pd. Questo ha fallito perché è nato da una fusione fredda. Ds e Margherita hanno raccontato il passato come se Moro Berlinguer, o Dozza e Dossetti, fossero un ticket, mentre erano stati avversari per lungo tempo”. Vuole un esame di storia per il Pd? “Voglio dire che ciò che unisce non è il passato, ma un programma per il futuro, che è ancora tutto da scrivere. Ecco perché vuole una campagna di ascolto nei circoli e nel Paese. L'Agorà sarà un'autentica fase costituente che potrà mettere in discussione anche la forma del partito”.

Barbara Jerkov, a pagina 8 del Messaggero intervista invece Arturo Parisi: “Costruire una coalizione più che una scelta è nel nostro sistema una necessità imprescindibile. Anche se le dure lezioni che a partire del 2008 non ce lo avessero insegnato a sufficienza, Letta che è un uomo intelligente e pragmatico ci sarebbe arrivato da solo. Ma una coalizione può vincere solo se annuncia un futuro di lungo respiro, lungo almeno quanto il tempo che ha prodotto i problemi che abbiamo difronte. A proposito della natura strutturale e non congiunturale del Piano NextGenerationEu Letta ha avuto parole chiarissime”.

Parola invece a Stefano Bonaccini sulla Stampa, a pagina 5. Rispondendo alle domande di Fabio Martini, dice: “Prima di ogni cosa dobbiamo costruire un nuovo Pd, capace di ascoltare, coinvolgere, proporre nuove idee. E di aprire un confronto vero, sui contenuti, che porti a un nuovo centrosinistra. I 5 stelle ne hanno fatta di strada, dal populismo alla democrazia, dal no-euro all'europeismo. In Giuseppe Conte vedo un ottimo interlocutore. La concorrenza a cui guardo è quella alla destra: per questo serve un campo largo, progressista e riformista, che dia spazio e valore anche alle forze civiche della nostra società, che vada da Elly Schlein a Calenda”.

Il Fatto infine, esce dal seminato, Antonello Caporale intervista a pagina 5 Jean-Paul Fitoussi: “L'Europa è nata male - si legge - , non è unione politica e ha poteri limitati, ridotti. È un pachiderma. Noi trattavamo sui soldi dei vaccini, gli altri mettevano in cantina fiale e fiale. Qual è la nazione che pagherà di più questa inadeguatezza? Verrà ridimensionata la leadership tedesca. Il partito della Markel, la Cdu, è anche dilaniato da scandali enormi. L'esito della pandemia ci metterà davanti alla grande questione: la devoluzione dei poteri nazionali. Dobbiamo rifare l'Europa e ci serve un uomo concreto, fattivo ma soprattutto veloce. Chi sarà il successore della Merkel? L'italiano Mario Draghi”.

Editoriali e commenti
Il fondo del Corriere della Sera è affidato ad Angelo Panebianco, che scrive dell'assemblea del Partito democratico: “Anche se controvoglia le correnti del Pd dovranno rispettare, nel prossimi mesi, una sorta di tregua fra loro. Letta, verosimilmente, stabilirà uno stretto legame di collaborazione con il neo leader dei 5Stelle Giuseppe Conte e, in questo modo, indirettamente, contribuirà a dare stabilità anche a quello che è tutt'ora il partito di maggioranza relativa. La cooperazione sarà vantaggiosa per entrambi nella quotidiana attività di governo ma anche in vista, fra un anno, dell'elezione del presidente della Repubblica. Insomma, sul versante, diciamo così, di 'sinistra' della larga coalizione che sostiene Mario Draghi, si va, presumibilmente, verso una maggiore stabilità e coesione. Fin qui le ragioni per cui Letta segretario del Pd è una buona notizia per il governo. Ma c'è il risvolto della medaglia. Quanto più si rafforza il polo di sinistra della coalizione di governo, tanto più si destabilizza per contraccolpo il polo di destra”.

In prima pagina, sulla Repubblica, invece appare un'analisi sull'occupazione femminile di Linda Laura Sabbadini. Si legge: “Le donne non sono un soggetto svantaggiato da includere. Sono la metà del mondo. Se non si adotta una strategia di empowerment, non solo si calpestano i diritti delle donne, ma sarà il mondo a rimetterci. Nell'istruzione bisogna eliminare le barriere all'ingresso a determinati ambiti (Stem), e così nell'accesso e permanenza sul lavoro, nei luoghi decisionali. Azioni positive e misure di gender procurement devono essere adottate dai Paesi. Cioè negli appalti pubblici dovranno essere introdotti punteggi premiali per le imprese che hanno maggiore presenza femminile nei livelli decisionali alti. Misure per combattere il monopolio maschile delle decisioni sono cruciali per fare un balzo. Anche in sanità”.

Sulla prima del Messaggero Francesco Grillo si occupa invece di Recovery: “Dopo un anno, l'Unione europea dimostra, ancora una volta, un suo vecchio difetto: alla potenza di certe intuizioni segue una capacità di implementazione insufficiente. Il problema di Next Generation Eu sembra, infatti, di due tipi. Innanzitutto di tempistiche: come previsto, dopo un anno non abbiamo ancora speso un euro del Recovery plan; ma il ritardo rischia di dilatarsi, se è vero, come riporta l'agenzia Bloomberg, che molte delle bozze presentate finora dai diversi Paesi sono lontane dal soddisfare le richieste minime previste dal regolamento comunitario e che, addirittura, due dei Paesi frugali non hanno neppure consegnato una bozza del piano. In secondo luogo, la dimensione complessiva della risposta prevista sembra, oggi, insufficiente ed è la stessa inevitabile lentezza del processo che rende un pacchetto le cui cifre furono definite nel maggio 2020, inadeguato rispetto ad una pandemia che ha fatto registrare l'80% dei decessi nei mesi successivi all'accordo”.

A pagina 3 del Fatto Gad Lerner torna poi a parlare di Pd. “Espressa da un organismo dirigente pachidermico, chiamato solo a ratificare in fretta e furia l'accordo fra i capicorrente. Prima si decide e solo poi, eventualmente, si discute. Così funziona nel Pd. E difatti Letta, pur con le sue indubbie qualità, è stato scelto in quanto "usato sicuro" da chi preferirebbe rimpicciolire tutti insieme piuttosto che rinunciare alla sua quota di potere.

Lavoro, welfare, sindacato
Sul Sole24Ore a pagina 4 Claudio Tucci ed Eugenio Bruno scrivono del contratto della scuola. “Il rinnovo fa 90 - si legge -. Come l'aumento medio che spetterebbe ai circa 850mila docenti italiani (precari inclusi) in virtù del nuovo Ccnl 2019-2021 del comparto Istruzione e ricerca, disegnato dal ministro della Pa, Renato Brunetta: un maxi-bacino con 1,2 milioni di addetti. In pratica, 50-55 euro netti in busta paga, per un settore che, con poco più di 30mila euro lordi di retribuzione media annua secondo l'ultimo conto Aran, occupa i bassifondi stipendiali del pubblico impiego”.

Sulla Stampa a pagina 18 Maurizio Tropeano si occupa invece della vertenza Amazon. “Forse si tratta solo di tattica – si legge- ma in questa prima vertenza di tutta la filiera delle consegne di Amazon c'è da registrare una prima apertura, quelle delle associazioni delle imprese che per conto della multinazionale svolgono il servizio porta a porta. I vertici di Assoimprese e Confetra, infatti, hanno scritto a Cgil, Cisl e Uil chiedendo di riprendere la trattativa e di revocare la convocazione dello sciopero nazionale fissato per il 22 marzo. In quella lettera, almeno a parole, c'è il riconoscimento che sul tavolo della trattativa ci sono questioni 'importanti' alcune 'totalmente innovative'. Gli imprenditori della logistica sono convinti che serva 'reciproca comprensione per trovare il giusto equilibrio tra esigenze non contrapposte ma sicuramente da bilanciare'”.

Sulla Repubblica a pagina 15 si torna a parlare di lavoro pubblico con Rosaria Amato. “Il patto per l'innovazione del lavoro pubblico siglato la scorsa settimana da governo e sindacati - si legge - prevede assunzioni e investimenti nel digitale. Ma svecchiare la macchina dello Stato non sarà facile: secondo l'ultimo rapporto di Fpa, il Forum della Pubblica amministrazione, l'età media dei dipendenti pubblici in Italia è di 50,7 anni. In tanti uffici si va ben oltre”.

Sul Fatto quotidiano, pagina 17, Marco Ponti scrive invece di pendolarità. “Oggi spesso si sussidiano i ricchi che stanno in centro e si tassano i poveri che stanno in zone inaccessibili che richiedono l'auto - si legge -. Dopo il Covid, molta attività lavorativa in remoto rimarrà e la pendolarità diminuirà spontaneamente. Se questa tendenza sarà supportata dalla pianificazione pubblica anche con il sostegno alla mobilità elettrica (che potrà essere pagata in buona misura dagli utenti, non più 'caricati' dalla tassa sulla benzina), la rendita urbana potrà essere combattuta, con benefici per tutti. E gli effetti ambientali dell'orribile consumo di suolo? Questi si ridurranno drasticamente quando saranno finalmente cancellati i fiumi di sussidi che diamo all'agricoltura inquinante, per impedire ai Paesi poveri di venderci le loro produzioni. Meglio che le città attenuino il loro ruolo di luoghi privilegiati per i ricchi, che i poveri vengono a visitare ammirati la domenica. (ma definirli poveri non sta bene, oggi si usa chiamarli urban users, che è tanto più fine..”.

Collettiva apre con il via alla campagna promossa da Cgil e Caaf sul Superbonus in edilizia, per rendere la misura semplice, accessibile e alla portata di tutti, un'intervista a Tom Regazzoni del Caaf, e il vademecum per accedere ai benefici.  

L’agenda degli appuntamenti
Da segnalare, tra gli appuntamenti, dal 15 al 18 marzo i seminari organizzati da Cgil, Cisl e Uil in preparazione alla XXVI Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Oggi, alle ore 10.30, “Il ruolo del sindacato nella costituzione parti civili nei processi di mafia. Introduce: Luciano Silvestri (Responsabile Dipartimento Legalità e Sicurezza Cgil) Intervengono: dr. Francesco Menditto – Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli; avv. Vincenza Rando - Direzione di Libera associazione. Conclude: Emanuele Ronzoni (Segretario Confederale Uil). Mercoledì 17 marzo, alle 10.30 “Dalle interdittive al recupero delle aziende confiscate e sequestrate. Introduce: Felice Alfonsi (Ufficio Organizzazione-Legalità Uil). Intervengono: dr.ssa Francesca Montalti, LegaCoop; dr. Camillo De Bernardinis, Amministratore Delegato Cooperazione Finanza Impresa; dr. Luciano Modica, Amministratore Giudiziario. Conclude: Andrea Cuccello (Segretario Confederale Cisl). Giovedì 18 marzo, sempre alle 10.30, “I protocolli di legalità e gli accordi con le stazioni appaltanti. Introduce: Paolo Acciai (Dipartimento politiche dell’edilizia, delle infrastrutture e dei trasporti, della legalità Cisl); Intervengono: dr. Michele Corradino, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato, già Componente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione; prof. Alberto Vannucci, professore di Scienza Politica e Direttore Master Anticorruzione presso l’Università Normale di Pisa. Conclude: Giuseppe Massafra (Segretario Confederale Cgil).

Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.