“Il Fondo di coesione era nato per superare i divari territoriali. Per questo, secondo noi, bisogna mantenere il ruolo delle Regioni e delle parti sociali, perché il rischio concreto della centralizzazione è cambiare e snaturare il modello adottato finora”. Lo afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro di oggi col vicepresidente della Commissione europea, Raffaele Fitto.

“Abbiamo espresso contrarietà all’idea che una parte di risorse possano essere destinate agli investimenti in armi – prosegue –, perché questo significherebbe tagliare sul sociale, sulle infrastrutture, non intervenire sulle differenze che oggi esistono sia in Italia che in Europa”.

Anche se non era all’ordine del giorno, poi, si è parlato di dazi. “Abbiamo indicato la nostra preoccupazione verso quello sta succedendo sui dazi: in tal senso abbiamo esplicitato che quella logica non è accettabile. Se non si raggiunge rapidamente un accordo dignitoso, serve una reazione da parte dell’Europa – dunque –, a partire dalla tassazione sui servizi digitali delle multinazionali, per recuperare le risorse necessarie a rilanciare gli investimenti nel nostro Paese”.

Il bilancio europeo verrà presentato domani. Così il leader Cgil: “Abbiamo posto i temi senza avere risposte particolari: c’è una discussione in corso, le scelte che si fanno riguardano la vita dell’Europa e dell’Italia. Occorre recuperare i ritardi nel nostro Paese, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, per questo è fondamentale che nel Fondo di coesione non ci sia un peggioramento”, conclude.