Si moltiplicano in queste ore le manifestazioni per la pace sul territorio. A promuoverle la Cgil e una lunga lista di associazione con cui è iniziato il cammino di mobilitazione. Ieri, 23 ottobre, fiaccolata a Firenze e presidio a Genova. Venerdì prossimo, 27 ottobre, grande manifestazione a Roma.

A Firenze in 15mila per la fiaccolata

“Per favore signori della guerra, cessate il fuoco, viva la pace”. Con queste parole ieri sera a Firenze padre Bernardo, dalla basilica di San Miniato, ha concluso la fiaccolata per la pace (ringraziando la Cgil “per l’organizzazione”). Sono state oltre 15mila le persone che hanno sfilato dal ponte alle Grazie fino alla basilica.

“Firenze, come nella sua migliore tradizione, ha avuto la forza e il coraggio di mandare un forte messaggio collettivo di pace; siamo contenti di aver contribuito, da organizzazione laica, a questa giornata storica. Ringraziamo tutte le persone che hanno partecipato, l’Imam, il rabbino e Padre Bernardo”: le parole di Bernardo Marasco, segretario generale Cgil Firenze, al termine della fiaccolata. La Cgil ha distribuito tremila fiaccole.

A Genova presidio e lettera al Prefetto

Presidio per la pace a Genova ()

A Genova presidio promosso dal Comitato “Insieme per la Costituzione”, che ha recapitato una lettera al Prefetto. Questo il testo: La tragedia immane che si sta consumando da giorni in Medio Oriente ci richiama inderogabilmente tutte e tutti, ancora una volta, a sostenere i valori fondanti della nostra Costituzione; proprio partendo dall’art. 11 riteniamo sia indispensabile non solo ripudiare l’utilizzo delle armi, ma anche promuovere con forza l’avvio di un nuovo e immediato processo di pace, che fermi da subito l’escalation del conflitto e ulteriori massacri di civili innocenti. In coerenza con i nostri principi, condanniamo con forza ogni forma di terrorismo e di violenza contro la popolazione civile. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Onu e diffusi da Aoi (Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale), l’attacco efferato di Hamas e l’altrettanto violenta reazione di Israele hanno già provocato oltre 5000 morti accertati, fra cui donne e bambini, il rapimento di 200 civili e più di 17 mila feriti, quasi 143 mila strutture abitative palestinesi distrutte o danneggiate, 3 su 10. Anche questa guerra si sta consumando, ancora una volta, sul corpo degli innocenti: donne, bambini e popolazione inerme.

Siamo di fronte a una escalation di violenza e di rischio di espansione del conflitto armato all’intera regione dove la popolazione civile, le democrazie e la costruzione di convivenza pacifica sono le vere vittime. Tutti devono attenersi al rispetto del diritto umanitario internazionale.

Se non vi è alcuna giustificazione per la barbarie operata da Hamas, va fermata immediatamente la reazione di Israele, che sta colpendo la popolazione della Striscia di Gaza non solo con violenti bombardamenti: lasciare milioni di persone senza acqua, senza elettricità e impossibilitati alla fuga, bombardare l’unico corridoio umanitario e non risparmiare neppure gli ospedali, non solo non è la strada che porterà ad alcuna soluzione, ma rappresenta una pesante violazione delle convenzioni internazionali.

Non è con la guerra che si costruisce la pace. Per questo le Associazioni tutte componenti del Comitato “Insieme per la Costituzione” di Genova, con il presente documento, sono a richiedere: l’immediato cessate il fuoco di tutte le parti coinvolte nel conflitto, l’interruzione dei bombardamenti e dell’isolamento di Gaza, la garanzia di sicurezza dei corridoi umanitari, la liberazione di tutti gli ostaggi attualmente prigionieri di Hamas, la fine dell’occupazione di colonie e territori palestinesi, l’avvio di un immediato processo di pace in cui il Governo italiano, l’Europa e l’Onu tornino ad avere un ruolo determinante, ponendo fine a tentennamenti e colpevoli silenzi su una ormai non più procrastinabile soluzione.

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