“Convincere gli indecisi e convincere chi pensa che il voto non serva a nulla”. Poco più di 48 ore al silenzio elettorale, la missione di questi ultimi giorni la dice chiara Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, a margine dell’iniziativa di Eboli, provincia di Salerno, prima tappa dell’ultimo viaggio in programma nel tour di Maurizio Landini. Poi ci sarà la festa di chiusura a Roma, nel quartiere Testaccio, i cinque sì da tracciare sulle schede e l’attesa del risultato, lunedì 9 giugno alle 15:00.
Ancora un bagno di folla, di lavoratrici e lavoratori, delle persone che “per vivere hanno bisogno di lavorare”, quelle a cui il referendum potrebbe cambiare immediatamente le condizioni di vita. Lo ripete da quasi un anno Landini e l’ultimo mese che lo ha visto in centinaia di piazze in tutta Italia il segretario l’ha speso in una campagna referendaria pancia a terra, a stringere migliaia di mani, sciogliere migliaia di dubbi legittimi che le persone gli hanno rappresentato, distribuire migliaia di volantini, pronunciare decine e decine di discorsi in pubblico e poi amplificare il messaggio parlando con i giornalisti.
“Sento crescere sempre di più la voglia di esserci, di partecipare, e credo che il quorum sia un obiettivo raggiungibile – ha detto Maurizio Landini –. Mandare un messaggio alla politica affinché torni a occuparsi dei problemi concreti delle persone”.
Landini: “Questo referendum non è solo della Cgil, è una battaglia che appartiene a tutti”
Il primo incontro questa mattina il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, lo ha avuto con lavoratrici e lavoratori in un’azienda agricola di Eboli, nel cuore della Piana del Sele, una delle aree più produttive e simboliche del Mezzogiorno. Subito dopo si è recato al porto di Salerno, altro luogo cruciale per l’economia e il lavoro del territorio.
“L’8 e il 9 giugno non si vota per qualcuno, si vota per qualcosa – ha detto il segretario generale della Cgil –. Dobbiamo abrogare leggi che hanno aumentato il precariato e la disuguaglianza sociale. Alcune, diciamoci la verità, sono state fatte anche da chi si dice di sinistra. Ma il punto è che chi muore sul lavoro oggi non ha giustizia, perché questo sistema di appalti e subappalti lava le mani di tutti: dopo le condoglianze, nessuno è mai colpevole. Non è possibile. Dobbiamo spezzare questa catena dell’indifferenza. Dobbiamo andare a votare”. Un messaggio diretto, senza retorica, che arriva al cuore di chi ha perso la fiducia, di chi non vota più perché non si sente rappresentato.
“Il governo ha paura della nostra partecipazione. Ha paura che la democrazia torni di moda. E allora facciamoci sentire. Questo referendum non è solo della Cgil. Questa è una battaglia che appartiene a tutte e a tutti. È una lotta per la giustizia, per la dignità, per il futuro”, ha concluso.
La chiusura a Napoli
Dalle 17:00 a Napoli, nell’area pedonale tra via Luca Giordano e via Scarlatti, a 300 metri da piazza Vanvitelli, si tiene l’iniziativa “Il voto è libertà” con la partecipazione, tra gli altri, di Antimo Casertano, Tony Cercola, Elena Coccia, Clementina Cozzolino, Anna Damasco, Peppe De Cristofaro, Alan De Luca, Connie Dentice, Oscar Di Maio, Mariano Di Palma, Francesca Druetti, Simona Esposito e Armando Spasiano, Roberto Fico, Nicola Ricci, Marco Sarracino, Nunzia Schiano, Massimo Villone e tanti altri. Conclude Maurizio Landini, segretario generale Cgil.