“Una convergenza sulle criticità che non può che trovarci soddisfatti”. Così i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil della Lombardia, al termine dell’audizione avvenuta ieri, 2 dicembre, al Pirellone. L’incontro è stato il risultato del presidio unitario convocato davanti alla sede del Consiglio Regionale durante il quale i sindacati hanno pubblicamente espresso la propria preoccupazione sull’annuncio che prevede l’estensione della sperimentazione della legge sulla Disabilità, che a Brescia non ha dato i risultati sperati. Anzi.
Dalle analisi di Cgil, Cisl e Uil emergono elementi di forte criticità: prime fra tutte la riduzione delle commissioni deputate alla certificazione della disabilità, con aumento delle distanze e dei tempi di attesa (a oggi la Vallecamonica non ha una sede di commissione e le persone devono recarsi a Brescia); la carenza di personale medico, specialistico e legale dell’Inps; la riduzione del numero di domande e l’aumento del costo del certificato medico introduttivo a carico delle cittadine e dei cittadini.
“Basta guardare i dati relativi alla provincia di Brescia: solo il 43,83% delle domande ha ottenuto la certificazione definitiva al 30 settembre 2025. Il sistema è in evidente difficoltà”, denunciano i sindacati.
Una preoccupazione condivisa dagli assessorati alla Formazione e Lavoro, alla Famiglia e Solidarietà sociale e al Welfare. “Nell’incontro avvenuto alla presenza degli assessori Lucchini e Tironi e della dott.ssa Sabatini (per conto dell’assessore Bertolaso) – sottolineano Cgil, Cisl e Uil – è stato condiviso l’impegno di inserire le organizzazioni sindacali nella cabina di regia regionale e, da parte degli assessori, di intercedere con il ministero per rallentare l’estensione della sperimentazione ad altre sei province lombarde a partire da marzo 2026”.























