Saranno oltre 420 mila i lavoratori e le lavoratrici dipendenti che nelle Marche beneficeranno del taglio al cuneo fiscale concordato dal Governo con le organizzazioni sindacali. Si tratta del  72% dei lavoratori dipendenti della regione, che vedranno una riduzione delle tasse in busta paga a partire dal mese di luglio. Tutti coloro che già percepivano il “bonus 80 euro”, cioè chi guadagna tra 8.173 e 24.600 euro lordi annui e che nelle Marche sono circa 316 mila lavoratori e lavoratrici, avranno diritto a un ulteriore taglio delle tasse di 240 euro l’anno. Chi ad oggi non riceve il “bonus 80 euro”, o lo riceve solo parzialmente, cioè chi percepisce tra i 24.600 e i 28.000 euro, avrà diritto a un beneficio mensile fino a 100 euro. Si tratta di una platea di oltre 43 mila lavoratori marchigiani.

Coloro che guadagnano tra i 28.000 e i 35.000 euro, ovvero 42 mila lavoratori marchigiani, avranno una riduzione delle tasse di almeno 80 euro al mese. Chi ha una retribuzione annua tra i 35.000 e i 40.000 euro, circa 19 mila lavoratori nelle Marche, potrà usufruire di una detrazione che si abbassa gradualmente fino ad azzerarsi. I lavoratori che guadagnano fino a 12.500 euro saranno esentati dal pagamento dell’Irpef.

Secondo Daniela Barbaresi, segretaria generale della Cgil Marche, “il taglio del cuneo fiscale è un risultato importante, frutto delle mobilitazioni e delle lotte che Cgil, Cisl e Uil stanno portando avanti da tempo a partire dalla grande manifestazione a piazza S. Giovanni a Roma del febbraio scorso. Dunque, dopo tanti anni, c’è un provvedimento che garantisce una riduzione delle tasse dei lavoratori dipendenti e un conseguente aumento delle retribuzioni nette”.

Per la sindacalista è “un risultato concreto che però deve essere il primo passo verso una complessiva riforma fiscale incentrata su progressività e maggiore equità fiscale. In particolare, occorre abbassare ulteriormente il peso fiscale sui lavoratori ed estendere la riduzione anche ai pensionati, rivedere il sistema delle aliquote e delle detrazioni. Inoltre, vanno detassati gli aumenti contrattuali per sostenere la contrattazione collettiva. Occorre poi intervenire sui lavoratori poveri e sugli incapienti”.  Da questo punto di vista, ricorda la Cgil, nelle Marche sono 121 mila i lavoratori dipendenti che percepiscono una retribuzione inferiore a 8.000 euro lordi l’anno: dunque sono lavoratori poveri e incapienti. Infine, è necessario rendere effettive le misure di contrasto all’evasione fiscale che sottrae ogni anno alle casse dello Stato oltre 110 miliardi di euro.