“Sempre di più nei nostri settori, dal lapideo al legno e arredo, fino al più classico dei cantieri, gli investimenti nelle nuove tecnologie stanno facendo la differenza: dalla progettazione alla lavorazione, dalla movimentazione del magazzino fino alla personalizzazione del prodotto e alla sua manutenzione. Processi importanti, incentivati con il programma industria 4.0, che devono vedere i lavoratori protagonisti del cambiamento, adeguando le proprie competenze e partecipando alla qualificazione dell’impresa. Su questo, purtroppo, il governo ha commesso il grave errore di eliminare l’obbligo di stipulare contratti collettivi aziendali o territoriali in materia di formazione, confermando il credito d'imposta per programmi formativi non più frutto, però, di partecipazione e discussione con i lavoratori e i loro rappresentanti”. Così il segretario generale Fillea Cgil, Alessandro Genovesi.

“In tal modo, non solo si colpiscono le rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro e sul territorio, ma si perderà quel valore aggiunto rappresentato dall’intelligenza dei lavoratori, che in altri paesi viene invece ricercato e riconosciuto", prosegue il dirigente sindacale.

Dalla Fillea, quindi, la richiesta al governo di "ripristinare il vincolo degli accordi collettivi aziendali, al fine di beneficiare degli incentivi per Industria 4.0" e la promessa che "da parte nostra, già nei prossimi rinnovi dei ccnl, faremo comunque di tutto per rafforzare quel vincolo e più in generale per affermare il valore della partecipazione dei lavoratori alle scelte aziendali”, conclude il sindacalista.