“Senza assunzioni, sarà emergenza. Con l'arrivo dell'estate si rischia la chiusura di interi reparti nelle strutture sanitarie laziali”. È l'allarme lanciato da Fp Cgil Roma e Lazio, precisando che “negli ultimi tre anni tanti sono andati in pensione e pochi sono stati gli assunti: con una diminuzione di personale netta di 2.500 unità in tutto il Lazio, di cui 130 al solo San Camillo, dove è in corso oggi, mercoledì 13 giugno, l'assemblea dei lavoratori con le segreterie regionali Fp Cgil e Uil Fpl. Ed è solo uno dei presìdi sanitari della regione dove è reale il rischio default dei servizi alla salute”.

Le poche assunzioni programmate nel 2018 procedono lentamente, denuncia la Fp Cgil. “Troppo lentamente – prosegue la nota sindacale – per impedire che si verifichino le croniche emergenze nel periodo estivo dovute alla carenza di personale, chiedendo sacrifici ai lavoratori in servizio, la cui età media sfiora i 53 anni. Nonostante le 1.000 stabilizzazioni e l'annuncio della legge sul ricambio generazionale nel servizio sanitario regionale da parte del presidente Zingaretti e dell'assessore D'Amato, servono tempi più rapidi e un piano di assunzioni che riesca a compensare la fuoriuscita di personale. Nei prossimi cinque anni si prevedono almeno 7.500 pensionamenti, che arriveranno a 17.500 in dieci anni: servono almeno 10 mila assunzioni, il doppio di quanto annunciato dalla Regione. In più, le procedure assunzionali previste vanno a rilento per difficoltà burocratiche”.

Per Natale di Cola, segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio, al problema di prospettiva “si aggiungono cavilli burocratici che impediscono di portare a termine le assunzioni previste: in questi mesi si rischia la chiusura del 30 per cento delle attività. Con gli altri sindacati proseguiremo nei prossimi giorni le assemblee nei singoli posti di lavoro, verso gli stati generali della sanità, per rilanciare la vertenza sul piano straordinario di assunzioni. Usciti dal commissariamento, è il momento di programmare in tempi rapidi l'inserimento stabile di risorse nel sistema sanitario pubblico, recuperando efficienza e qualità dei servizi alla salute, e di superare immediatamente i cavilli che impediscono di procedere alle assunzioni già autorizzate”.