“Da tempo è in atto un dialogo con la Regione Lazio sulla necessità di una legge che regolamenti in modo più stringente le case di riposo. Pensiamo che i fatti che continuano a ripetersi, non da ultimo quello emerso oggi sui maltrattamenti in una struttura di Latina ai danni di un'anziana non autosufficiente, impongano di accelerare i tempi. Sono casi che vanno condannati duramente. Gettano discredito su chi lavora con amore e cura nei confronti degli anziani, lasciano nell’insicurezza questi ultimi e le loro famiglie”. È quanto affermano in una nota unitaria le segreterie regionali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio, Uil Fpl Roma e Lazio.

“Strutture di quel tipo operano spesso sotto gli standard minimi, con poco personale e in condizioni indecorose – continuano le federazioni regionali –, tanto per chi vi lavora, quanto per chi vi risiede. Nel caso di Latina, ad esempio, da quanto apprendiamo dalla stampa, per un operatore del settore salta subito agli occhi il fatto che l’anziana maltrattata fosse non autosufficiente. E le case di riposo non sono strutture adatte a offrire quel servizio”.

“Servono standard minimi chiari e rigorosi, un sistema di controllo ferreo per le autorizzazioni, dotazioni minime di personale e che prevedano qualifiche adeguate. La tutela della dignità degli anziani e l’onorabilità di chi lavora – concludono le tre sigle confederali – sono i risvolti della stessa medaglia”.