“Alla faccia del welfare svedese” dicono alla Filcams Cgil di Milano. All’Ikea di Corsico, in provincia di Milano, una madre separata con due figli a carico, di cui uno disabile, è stata licenziata perché non rispetta l’orario di ingresso alle 7 del mattino.

La donna ha 39 anni, è laureata in Scienze alimentari e lavorava da 17 nello stabilimento di Corsico. La dipendente ha recentemente cambiato reparto e si sarebbe presentata al lavoro in orari diversi da quelli previsti, una volta due ore in anticipo, l'altra due ore in ritardo. La lettera di licenziamento è arrivata la scorsa settimana e le motivazioni riportate da Ikea sono “il venir meno del rapporto di fiducia con la lavoratrice”, proprio a causa di due episodi.

Per sostenerla è partita subito la mobilitazione dei lavoratori, che martedì 28 novembre hanno organizzato una serie di assemblee e scioperi (uno dalle 11 alle 12 e uno dalle 17 alle 18), contro la decisione del colosso svedese dell'arredamento. In questi giorni il sindacato organizzerà dunque raccolte firme, presidi e volantinaggi.

Pronto anche il sostegno della Filcams. “In questi anni Ikea ha cambiato pelle - afferma il segretario generale della Filcams Cgil di Milano, Marco Beretta - e questo episodio è un chiaro messaggio rivolto ai lavoratori. Vogliono far capire a tutti che decidono loro e, a prescindere dai problemi che può avere ognuno, o accettano o sono fuori”.