Il 25 aprile 1945, il Comitato di liberazione nazionale alta Italia (Clnai) proclama l’insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti. È il punto di arrivo di quel lungo e travagliato processo resistenziale che poco meno di due anni prima, nel novembre del 1943, aveva fatto dire a un giovanissimo Bruno Trentin: “L’Italia finalmente si risveglia! Su tutta la superficie della penisola occupata dagli invasori tedeschi e dai loro degni sicari fascisti, il popolo italiano, quello del 1848, quello di Garibaldi e di Manin è in piedi e lotta .... Dopo aver dormito vent’anni, questo popolo martire fa sentire all’immondo aguzzino in camicia nera tutte le terribili conseguenze del suo risveglio. È in piedi oramai. Lo si era creduto morto, servitore, vile e codardo, e invece è là!”.

Dalle parole sull’8 settembre di Trentin appena citate all’atto di resa del generale tedesco Gunther Meinhold e dei suoi soldati sottoscritto dall’operaio Remo Scappini (presidente del Comitato di liberazione nazionale della Liguria) il 25 aprile 1945; dalla cronaca (anonima) dattiloscritta delle giornate precedenti la resa di Genova alla Resistenza romana – in convento – di Manfredo Marconi, i testi che segnaliamo a seguire offrono al lettore un’immagine della lotta di Liberazione a tutto tondo: una storia fatta di combattimenti, segreti e silenzi, rappresaglie, repressioni e grandi eroismi che ogni anno ricordiamo in occasione del 25 aprile (data istituzionalizzata stabilmente quale festa nazionale il 27 maggio 1949, con la legge 260).

Ilaria Romeo è responsabile Archivio storico Cgil nazionale

PER APPROFONDIRE:

Il 25 aprile di Bruno Trentin

Genova, 25 aprile: la città è stata liberata

L’8 settembre di Bruno Trentin

L’«Alba» dell’8 settembre

I primi giorni della Resistenza a Genova

«Lavoro» e Resistenza

La Resistenza in convento