Udu e Rete degli studenti medi aderiscono alla manifestazione nazionale indetta dal comitato per il Sì ai referendum per il lavoro, con appuntamento l'8 aprile a Roma, a Piazza del Popolo, a partire dalle ore 14 sino alle ore 17.

“Abbiamo subito deciso di dare la nostra adesione alla manifestazione dell'8 aprile. Davanti ai dati che quotidianamente certificano il fallimento del Jobs Act, con i dati sulla disoccupazione giovanile che continuano a disegnare un quadro tragico, il tema del lavoro, della necessità di stabilità e di certezze per il nostro futuro, diventano centrali – dichiara Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari – . Per questo il prossimo 8 aprile saremo anche noi in piazza per ribadire come i quesiti referendari ci riguardino da vicino: riguardano noi studenti, le nostre famiglie ed il nostro futuro, visto che sempre più ragazzi decidono cosa e dove studiare in base alle possibilità occupazionali previste alla fine del percorso, sacrificando le proprie aspirazioni; sempre più studenti lavorano durante gli studi, e si misurano quotidianamente con un mondo del lavoro precario, nel quale vengono sempre più compressi i diritti”.

Per Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi: “Le problematicità del mondo del lavoro attuale le vediamo nella nostra quotidianità di studenti. Lo vediamo quando siamo chiamati ingiustamente a fare alternanza scuola lavoro d’estate o in strutture dove è più lavoro non retribuito che vera alternanza, quando nei week end dobbiamo trovarci lavoretti saltuari e ciò ci toglie tempo allo studio e al tempo libero. Lo vediamo nelle nostre famiglie, quando vengono a mancare certezze e stabilità e anche il nostro futuro scolastico viene messo in discussione.  Per questo crediamo sia importante essere in piazza l’8 aprile, a fianco dei lavoratori e di tutti coloro che vedono negati i propri diritti. Perché non si può credere che la nostra entrata nel mondo del lavoro debba passare attraverso quegli strumenti che non fanno altro che svalutare il lavoro e consegnarci ad un futuro precario e incerto.”

Concludono i coordinatori dell’Udu e della Rete: “Leggiamo ogni giorno sui giornali di possibili tentativi da parte del Governo di depotenziare il significato di questa consultazione, attraverso un apposito intervento normativo. Noi, invece, vorremmo poterci pronunciare, dire la nostra, dire come i voucher e l’eliminazione della responsabilità solidale negli appalti siano due pezzi del puzzle, due ulteriori elementi che dietro la retorica della flessibilità hanno precarizzato ancora di più le nostre aspettative lavorative. Sono più di 40 giorni che attendiamo la calendarizzazione dei Referendum: ora basta vogliamo la data, vogliamo diritti! Per questi motivi l’8 aprile saremo in piazza al fianco della Cgil.”