"È evidente che serve sempre di più una forte regia per la gestione della fase emergenziale prima, della ricostruzione poi. Aver messo al centro della strategia attuale il massimo coinvolgimento delle istituzioni locali è talmente importante che poi non si possono lasciare soli gli amministratori locali o peggio avere per ogni regione, pratiche e strategie diverse. Già lo stiamo vedendo in questi giorni i primi rischi: con ogni regione che vuole gestire la raccolta ed il deposito temporaneo delle macerie, definendo bandi di gara diversi, con specifiche diverse (e ricorrendo a massimi ribassi) e con contratti di lavoro diversi da quelli dell'edilizia". Così in una nota Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil.  

"Rischiamo di vederlo presto anche per le prime ricostruzioni degli edifici meno danneggiati, per cui - in assenza di Durc per congruità, di definire presto i protocolli di legalità art. 35 comma 8 del decreto terremoto, al netto della sensibilità di qualche prefetto - già ci segnalano aziende che si candidano ad interventi edili pur applicando i contratti collettivi più svariati (floroviviasti, servizi, ecc.) senza quindi quegli strumenti di legge e contratto volti a mettere al centro la sicurezza dei lavoratori e delle persone. E potremmo continuare", prosegue la nota. 

"Chiediamo pertanto a tutti i soggetti in campo di non sottovalutare ora questi aspetti, di preparare la macchina in tempo per quando la fase emergenziale sarà finita e confidiamo nelle capacità e sensibilità dei Presidenti di Regione e del Commissario al riguardo. Per non passare poi - al primo clamoroso caso di lavoro nero o non sia mai di infortunio - per quelli che pur avendolo detto per tempo, non sono stati ascoltati. Anche perché come sindacato degli edili non faremo mai mancare la nostra voce al riguardo".