"In riferimento al comunicato stampa di Mariapia Garavaglia, presidente della fondazione “Luigi Maria Monti“, precisiamo che i lavoratori dell’Idi (istituto dermopatico dell'Immacolata) e di Villa Paola hanno già abbondantemente pagato sia in termini economici che morali la grave crisi che l’ospedale sta attraversando". È quanto afferma la Fp Cgil di Roma e Lazio in un comunicato.

"Servono investimenti, l’Idi non può continuare a finanziarsi con i soldi dei lavoratori, attraverso la cassa integrazione e i contratti di solidarietà. Se dal mese di gennaio prossimo tutti i lavoratori non dovessero ritornare ad orario pieno, o si proseguisse nell’idea di tagliare i livelli occupazionali, siamo pronti a riaprire la battaglia, mettendo in campo ogni forma di lotta. Al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, diciamo che non è possibile tagliare ai tre ospedali in procedura concorsuale nel 2014 (Idi, S. Carlo e Villa Tiberia) 23 milioni dal budget", sostiene il sindacato.

"Il Vaticano, poi, non può defilarsi da questa vicenda: ricordiamo che l’Idi è stato gestito per 100 anni dalla congregazione dei figli dell’Immacolata Concezione, e che ci sono 40 indagati con 144 capi d’imputazione con una distrazione di soldi pubblici di oltre 800 milioni. Ci aspettiamo che tutti facciano la loro parte per non lasciare per strada nessun lavoratore. Si apra immediatamente un tavolo di confronto fra Regione Lazio, proprietà e organizzazioni sindacali perchè servono soluzioni. Come sempre, siamo pronti a fare la nostra parte, ma non possiamo sempre essere i solI a farla", rileva ancora la sigla di categoria del pubblico impiego.