"In tutti i modi e con tutta la nostra forza ci opporremo a una riforma sbagliata del comparto sicurezza che vuole militarizzare in maniera coatta il Corpo forestale, violando nei fatti i principi costituzionali, come ha sostenuto il nostro segretario confederale Gianna Fracassi, e riducendo l'azione di contrasto dello Stato nei confronti dei reati ambientali che, guarda caso, risultano in diminuzione. Forse a qualcuno questo dà fastidio?". Ad affermarlo è il segretario generale del Silp Cgil Daniele Tissone, che oggi (martedì 5 luglio) ha partecipato al presidio di piazza Montecitorio dei lavoratori della Forestale.

“Alla riforma Madia serve un tagliando e, come per il decreto relativo al riordino delle carriere, è opportuno anche uno slittamento del provvedimento che punta ad accorpare i forestali coi Carabinieri” spiega Tissone: “Occorre sedersi attorno a un tavolo e ragionare su contenuti concreti. L'apparato della sicurezza va riformato, ma seriamente, senza penalizzare le professionalità di nessuno, rispettando la storia di ciascuna forza di polizia e soprattutto ampliando e non riducendo i diritti civili". Da questo punto di vista, conclude l’esponente sindacale, “per un governo che si definisce di centrosinistra, come quello guidato dal premier Renzi, crediamo sia opportuno porre sul tavolo come prioritaria la questione della smilitarizzazione e della sindacalizzazione dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di finanza. Poi possiamo discutere sul resto".