“La solidarietà non basta. Senza una riorganizzazione e un potenziamento della filiera dei servizi all’immigrazione, si rischia lo stato di emergenza permanente”. Le federazioni del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil scrivono al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, per sollecitare un confronto sui servizi fondamentali per gestire accoglienza e integrazione: richieste di asilo, permessi di soggiorno, protezione internazionale e legalità.

“In un momento così drammatico, c'è necessità di risposte concrete per supportare l’intero sistema dei servizi all’immigrazione, consentendo al nostro Paese l’uscita dall’emergenza”, spiegano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, in una nota. Sotto la lente dei sindacati, il problema di trovare soluzioni convincenti e tempestive alle tante urgenze: “a partire dai richiedenti asilo, per i quali il ministero si è attrezzato con l'istituzione di nuove commissioni territoriali e di altre strutture per affrontare la situazione. L'alto numero di richiedenti, le dotazioni organiche delle commissioni non definite, e comunque insufficienti, determinano però tempi di attesa lunghissimi, servizi ingolfati e costi elevati. Inoltre, i migranti sono ospitati in strutture di emergenza in condizioni igieniche e organizzative inaccettabili, oltre i limiti della capienza, gestiti in qualche caso da organismi sui quali forse occorrerebbe fare una più attenta azione di controllo, ad iniziare dagli affidamenti di appalti, la cui efficacia d'intervento potrebbe essere inficiata dal costante ricorso a gare al massimo ribasso”.

“Ai cittadini e ai migranti, che spesso fuggono da situazioni di grave pericolo o indigenza, dobbiamo garantire servizi degni di un Paese civile e solidale, come il nostro. Per questo, chiediamo un incontro al ministro Alfano”, prosegue il comunicato. Punti all’ordine del giorno: “La definizione delle piante organiche delle commissioni territoriali per la protezione internazionale; il riavvio delle procedure di stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato, impiegati presso gli sportelli unici per l'immigrazione; un piano straordinario di assunzioni, finalizzato al potenziamento dei servizi; rafforzamento degli uffici degli Utg-Prefetture, dedicati al controllo e verifica delle procedure di appalto dei servizi di gestione dei centri di accoglienza; preminenza di assegnazione alla Croce Rossa italiana, o a soggetti che garantiscano appropriati livelli di assistenza alle persone”.