"Quello di martedì 5 maggio è stato lo sciopero più partecipato del personale della scuola. Anche la Funzione pubblica ne ha certificato la portata. Quasi l’80% del personale della scuola ha rinunciato a una giornata di lavoro, ha partecipato alle manifestazioni, per far sentire forte la protesta nei confronti del provvedimento del governo, ora all’esame della Camera". Così, in un comunicato congiunto, Flc Cgil, Cil Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams.

"La partecipazione di famiglie, associazioni e studenti, gli attestati di solidarietà, hanno mostrato come il tema della scuola e il rispetto per chi la fa funzionare, sia fortemente sentito come fondante per il nostro Paese. Dopo tre giorni, è irresponsabile da parte del governo - che avrebbe dovuto rispondere immediatamente a una protesta così ampia del mondo della scuola e al segnale chiaro di uno sciopero così partecipato - non aver convocato i sindacati che hanno indetto lo sciopero, per affrontare i tre punti chiari che sono stati posti: precari, superpoteri al dirigente, tutele contrattuali e rinnovo del contratto nazionale", prosegue la nota sindacale unitaria.

"Tre giorni, durante i quali sono continuate le proteste nelle scuole, proprio in una fase delicatissima dell’anno scolastico. Ora è urgente una convocazione da parte di Renzi. Non si può ignorare che lo sciopero del 5 maggio ha confermato che sul disegno di legge non c’è il consenso del Paese e del mondo della scuola, e senza scelte condivise non si può migliorare la qualità del sistema di istruzione e formazione", osservano ancora i segretari generali delle varie organizzazioni sindacali di categoria.

"In merito agli emendamenti che la commissione Cultura della Camera sta predisponendo, e che ci sono stati annunciati nel corso dell’incontro con il partito Democratico, seguiremo con attenzione tutti gli esiti, ribadendo la necessità che ci siano radicali cambiamenti del testo del ddl. Intanto, abbiamo attivato una campagna capillare d'informazione nelle scuole, attraverso le Rsu di tutti i sindacati scuola, per coinvolgere il personale della scuola sugli esiti del confronto e del dibattito parlamentare", aggiungono le sigle della scuola. 

"Continueremo la mobilitazione in tutte le realtà territoriali, con iniziative che coinvolgeranno le istituzioni locali, le rappresentanze politiche, la cittadinanza, che facciano sentire le ragioni di merito che sono alla base della proteste dei sindacati su precariato del personale Ata e docente, superpoteri al dirigente, come figura monocratica e contrattazione. Sulle criticità del progetto 'la Buona scuola', abbiamo inviato ripetutamente alle forze politiche e al governo le nostre proposte. In assenza di adeguate risposte, la mobilitazione continuerà, fino a coinvolgere le attività di scrutinio finale", concludono i sindacati.