Sciopero di otto ore per ogni turno oggi, alla Omya di Nocera Umbra, multinazionale del settore dei lapidei con 22 dipendenti. La protesta, indetta da Fillea Cgil e Filca Cisl, è scattata in risposta all’avvio di una procedura di licenziamento per un impiegato, a seguito della decisione aziendale a livello europeo di spostare l’amministrazione del gruppo in Polonia, con conseguente licenziamento del personale amministrativo in Italia (nel complesso, otto unità tra Milano, Nocera Umbra, Vipiteno e Carrara). Un licenziamento che arriva, tra l’altro, dopo l’uscita di altri cinque lavoratori, dei quali tre con mobilità volontaria, mentre sono in programma altri due pensionamenti.

Lo sciopero è stato accompagnato da un presidio davanti al sito produttivo, a cui hanno preso parte, oltre a lavoratori e organizzazioni sindacali, anche il sindaco di Nocera Umbra e i due presidenti delle comunanze agrarie di Bagnara e Acciano, proprietarie della cava da cui Omya estrae la pietra per le sue produzioni.

“Chiediamo un impegno all’azienda a tutela di tutti i posti di lavoro – afferma Cristian Benedetti, della Fillea Cgil locale –, visto quanto questo territorio, già martoriato dalla crisi economica, a partire dall'annosa vicenda dell’Antonio Merloni, ha dato alla multinazionale”. A seguito della protesta, i sindacati sono stati convocati dall’azienda in Confindustria a Perugia, il 27 aprile alle ore 15.