Creare un fondo comune che governi la riduzione dei debiti pubblici. È la proposta dell'economista francese Thomas Piketty, intervistato da Repubblica nell’edizione di giovedì 22 gennaio. Per Piketty “la Bce sta facendo il possibile. E penso che continuerà a farlo, anche con inventiva, ma la creatività non può risolvere tutti i problemi. E' impossibile gestire la moneta unica con 18 diversi debiti pubblici, 18 diversi tassi d'interesse, 18 diversi sistemi fiscali in competizione tra loro”.

Il fondo unico "non significa - spiega - annullare in un unico contenitore i debiti degli Stati, le differenze rimarranno, ma bisogna permettere alla Bce di fissare gli obiettivi di inflazione e pianificare la crescita”.

Protagoniste di questo percorso di riforma, secondo l’economista, dovrebbero essere l’Italia, la Spagna e la Francia, con "il Parlamento Europeo al centro dei processi decisionale sul debito pubblico, sugli investimenti, sulla tassazioni delle imprese. La Germania può temere la prospettiva di finire in minoranza, ma non può evitare all'infinito di accettare il compromesso. E se riuscissimo in questa rifondazione democratica dell'Europa finiremmo per avere meno austerity e disoccupazione, più crescita”.