“L'Istat ci informa che le vendite alimentari hanno subito un vero e proprio crollo: -6,1% su base annua. Naturalmente al settore non food è andata ancora peggio: -7, 1 %. Cosicché il totale delle vendite al dettaglio fa segnare -6,8%. Una contrazione così forte non si era mai verificata, sicuramente non dal 2001 anno di inizio delle serie storiche. Rispetto a marzo 2012 il calo è dell’1,6%, anche in questo caso bisogna tornare indietro di parecchi anni, al maggio 2004, per trovare un dato simile”. Prendiamo questi dati da Il Messaggero. Che continua: “Secondo l'ufficio studi di Confcommercio, nel 2012 si rischia un calo record dei consumi a livello pro capite: potrebbe ‘raggiungere il 3,2-3,3% in termini reali, un'evidenza statistica che non avrebbe precedenti nella storia economica del nostro paese’. A subire i contraccolpi più forti della minore spesa degli italiani sono soprattutto i piccoli negozi e le botteghe di quartiere: per loro il dato di aprile fa segnare addirittura -8,6% su base annua. Detto ciò, aprile è stato nero pure per la grande distribuzione: -4,3%. E stavolta alla dieta degli italiani non hanno retto nemmeno i discount: anche in questo caso la flessione è notevole, seppur minore (-3%), In controtendenza solo i modelli di spesa alternativa, come i gruppi di acquisto solidale o la spesa a chilometri zero direttamente dal produttore”.