L’Accordo quadro sugli ammortizzatori sociali in deroga per il 2012, firmato oggi pomeriggio alla presidenza della Regione (Raffaele Lombardo ha attualmente l’interim per il Lavoro), riguarda migliaia di persone in una situazione di crisi dell’economia e del tessuto produttivo che non allenta la morsa. Nel 2011 hanno fatto ricorso agli ammortizzatori in deroga 12 mila lavoratori contro gli 8.000 dell’anno precedente. Quest’anno potrebbero essere ancora di più. “È un accordo importante per la tutela individuale – spiega Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil Sicilia – per il quale ci battiamo da gennaio. Adesso è fondamentale che venga assicurata un’adeguata copertura finanziaria nell’ambito della ripartizione dei fondi tra Stato e Regioni”.

Alle risorse di provenienza nazionale verranno aggiunti 20 milioni di euro per il sostegno al reddito e 30 milioni per politiche attive consistenti in attività di riqualificazione a aggiornamento professionale dei lavoratori. “Quest’ultima – commenta Michele Pagliaro, responsabile per il mercato del lavoro nella segreteria regionale Cgil – è un’opportunità da sfruttare in relazione alle esigenze reali di formazione continua avanzate dalle imprese”.

I due esponenti della Cgil sottolineano che l’accelerazione è frutto della manifestazione dell’1 marzo promossa da tutte le forze produttive e sociali. Tuttavia l’intervento, per quanto necessario, non fa che tamponare una ferita aperta dalla crisi e dalla mancanza di adeguate politiche di sviluppo. Precisa Maggio: “L’accordo prende atto della gravità della situazione dell’apparato produttivo e del mondo del lavoro ed è stato da noi in continuazione sollecitato in questi mesi. Vorremmo tuttavia sederci presto al tavolo col governo regionale per discutere di politiche di sviluppo, di come incardinare nel più breve tempo possibile gli interventi immediatemente esigibili che, assieme alle associazioni imprenditoriali, abbiamo sollecitato l’1 marzo per creare lavoro produttivo, dare sostegno all’impresa, promuovere sviluppo e condizioni migliori per le famiglie e l’intera popolazione”.