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I tanti problemi irrisolti per la riapertura della scuola e la notizia di cronaca della morte di quattro neonati uccisi a Verona da un batterio killer presente nei rubinetti dell’acqua sono le notizie che conquistano le prime pagine di oggi insieme allo scontro politico sul referendum. Sull’emergenza Covid e le decisioni sulle misure di prevenzione (scuola in particolare) il Sole 24 ore quantifica l’intervento necessario a evitare una nuova esplosione del virus con la cifra di 30 milioni di tamponi da mettere in campo (vedi più avanti il pezzo di Mario Bartoloni). Sul fronte della politica, oltre allo scontro interno al Pd sul referendum (sul manifesto Norma Rangeri parla di cavalli di Troia sotto le mura di Zingaretti) la notizia riguarda la doppia manifestazione dei due fronti del referendum: sul Corriere della Sera, Tommaso Labate (a pagina 8) e l’editoriale di Sabino Cassese, “Le camere e un ruolo difficile, un ragionamento sull’effettivo ruolo politico del Parlamento alla luce del primato del governo nella produzione di decreti. Sul Corriere della Sera uno schema semplificativo ricorda le posizione dei partiti sul referendum con il Movimento a Cinque Stelle alla guida del fronte del sì, spalleggiato dal Fatto Quotidiano che attacca i "giornaloni" che si sono posizionati sulle posizione del no in appoggio dei "poteri forti". Accanto alle grandi incertezze sul referendum quella sulle previsioni per le elezioni regionali che potrebbero avere effetti negativi e pesanti sul governo nazionale. Ieri un piccolo anticipo di una possibile imminente crisi politica con il blitz dei Cinque Stelle sul voto per gli incarichi dei servizi segreti. Sul piano internazionale in primo piano: la grande tensione sociale negli Stati Uniti dove cresce la protesta antirazzista e contro le violenze della polizia che ieri ha sparato ancora uccidendo a Los Angeles un giovane di 29 anni. Trump ignora tutti gli avvertimenti e piomba a Kenosha. Sul sito di Repubblica le minacce del presidente che difende la polizia e attacca i manifestanti.
Ed è Repubblica cartacea ad aprire invece con i temi economici e in particolare con il piano del governo sul taglio di due miliardi del cuneo fiscale grazie al nuovo assegno unico per le famiglie: “Meno tasse sul lavoro”. Primo segnale di ripresa: a luglio 85 mila occupati in più, ma secondo le previsioni la svolta ci sarà solo tra un anno. Anche il Messaggero enfatizza le notizie sul lavoro: “Risale l’occupazione e a luglio la spinta arrivare dalle donne”. Ma nel sottotitolo si smorzano i facili entusiasmi: “L’Istat: il lockdown ha bruciato 500 mila posti. Le lavoratrici più pronte a reagire alla crisi (il servizio è di Luca Cifoni a pagina 2).
Lavoro: la Cgil commenta i dati Istat
“Non confortano i dati di oggi sull’occupazione. Di fronte ad una rilevazione mensile è difficile parlare di una vera e propria inversione di tendenza. Gli effetti economici e sociali della pandemia nel lungo periodo saranno visibili solo nel lungo periodo”. Così la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti commenta le rilevazioni diffuse dall’Istat. Analizzando i dati, Scacchetti evidenzia innanzitutto la “drammaticità dell’impatto sia sui tempi determinati, calati in questi mesi di oltre il 16% rispetto all’anno precedente, che sul lavoro autonomo ( -239 mila da febbraio). “Vengono confermate poi - continua - alcune criticità ormai strutturali del nostro mercato del lavoro: l'alto tasso di disoccupazione giovanile, che torna ad essere sopra il 30%; il calo del tasso di occupazione nelle fasce di età intermedie; l'elevato numero degli inattivi, indice di una difficoltà permanente per ampie fasce della popolazione a superare lo scoraggiamento ad attivarsi”.
Per la dirigente sindacale “sono questi in nodi che vanno con forza aggrediti con la prossima legge di Bilancio e attraverso l'utilizzo dei fondi europei per rilanciare e riformare il modello di sviluppo del nostro Paese. Occorrono - prosegue - un grande piano di investimenti pubblici e privati, un nuovo ruolo e protagonismo dello Stato per la creazione di nuova e buona occupazione”. Scacchetti sottolinea infine che, “in questa fase difficile e complicata, sarà importante accompagnare le misure sullo sviluppo, la crescita e la creazione di nuove opportunità di occupazione con un forte sistema di protezione sociale, a partire dalla revisione degli ammortizzatori sociali in chiave universalistica”.Sulle dichiarazioni di Tania Scacchetti scrive su Collettiva Roberta Lisi: “E’ l’ora di creare nuovo lavoro”. Sempre su Collettiva il punto sui contratti nazionali nell'articolo di Martina Toti: "Missione contratto".
Cercasi trenta milioni di tamponi
Dal Sole 24 ore, Marzio Bartoloni, p.3. La seconda ondata del Covid e l'influenza stagionale che negli ultimi tre anni ha colpito in media ogni anno circa 8 milioni di italiani potrebbe diventare un pericolosissimo cocktail. Come distinguere i pazienti malati di Covid da quelli di influenza che spesso hanno gli stessi sintomi e che quest'autunno potrebbero intascare insieme ambulatori medici e pronto soccorso? Ad oggi le uniche armi a disposizione sono due: innanzitutto la vaccinazione contro l'influenza, mai amata dagli italiani (l'anno scorso si sono vaccinati solo il 17%) che può aiutare a fare diagnosi più certe e che vedrà quest'anno un aumento delle dosi disponibili - da 10 a 17 milioni - che le Regioni metteranno a disposizione di categorie fragili e anziani. Ma l'altra arma davvero efficace per capire chi è davvero malato di Covid sarà quella dei test: per questo serviranno tanti tanti più tamponi o test rapidi se diventeranno, come si spera, sempre più attendibili. Il fabbisogno infatti è destinato a crescere in maniera esponenziale visto che oltre al Covid torneranno a circolare gli alni virus influenzali e medici di famiglia e pediatri busseranno alle Asl per chiedere tamponi per tutti quei casi sospetti con tosse e febbre persistente che si presenteranno presumibilmente già da ottobre. Negli ultimi giorni le Regioni, su sollecitazione del ministro della Salute Roberto Speranza che domani alla Camera presenterà il nuovo Dpcm con le regole anti-Covid in scadenza il 7 settembre da prorogare per un ulteriore mese, hanno cominciato ad aumentare la loro potenza di fuoco: nell'ultima settimana in particolare, a parte il week end, si è viaggiato ad una media di tamponi che oscilla tra gli 80mila e i 100 mila test al giorno (ieri 81.050 per 978 nuovi casi positivi, 8 morti e 13 pazienti in più in terapia intensiva che salgono a 137 ). Ma dall'autunno con la scuola a pieno regime e il ritorno a lavoro la mole dei casi sospetti di Covid si moltiplicherà come non accadde la scorsa primavera quando l'influenza ormai era alla fine della sua stagione. La stima suffragata anche dal piano presentato al Governo dal microbiologo Andrea Crisanti, teorico dei "tamponi a tappeto", è di alzare l'asticella a 300-400mila tamponi al giorno….
Le troppe incognite dello smart working
Se ne parla con una intervista alla segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti sul Secolo XIX (p.2). La situazione nuova che ci troviamo ad affrontare è che molte imprese vedono lo smart working come uno strumento utile anche al di là del periodo dell'emergenza. Questo apre la strada ad alcune opportunità ma anche ad alcune incognite», dice Tania Scacchetti, segretaria confederale della Cgil.Qual è la situazione di partenza? “Fino a oggi l'unico riferimento normativo al lavoro agile è stata la legge 81 del 2017. Una legge che non obbliga a nessun accordo collettivo. L'unica situazione prevista era l'obbligo di un accordo individuale. Ora è importante che noi valorizziamo un punto di presidio, perché non ci si trovi soli davanti a un rapporto uno a uno”.Ora ci si trova ad affrontare una serie di rinnovi contrattuali nell'ambito dei quali il tema smart woking potrebbe diventare molto importante.“Certo, è diventato un tema molto sentito. Crediamo certe cose debbano essere garantite a tutti: il diritto alla disconnessione, quello al recesso, cioè alla facoltà di tornare indietro rispetto a questa scelta. E magari non impostare situazioni monolitiche: può anche non esser sempre lavoro da casa, ma alternato”.Vi aspettate un intervento legislativo?“Questo dobbiamo cercare di capirlo. Abbiamo una convocazione per il prossimo 24 al ministro della Funzione pubblica ed è importante comprendere come si muoverà il governo”.Che cosa andrete a dire a quel tavolo?“Il punto più discusso riguarda il fatto che lo smart working nasce per essere lavoro agile, senza riferimenti di luogo odi orario e può spostare l'impostazione del lavoro per obiettivi e responsabilità”.I rischi più evidenti?“Lo straniamento, l'isolamento. Per alcuni poi questi mesi hanno dimostrato che la prestazione da casa anziché migliorare il tema della conciliazione vita-lavoro la peggiora. Molte indagini hanno già rivelato che da remoto la gente lavora molto di più. Poi ci sono altre implicazioni”.Quali?“Ci sono attività che risentiranno evidentemente di una nuova organizzazione del lavoro, lo vediamo già con le ditte di pulizia odi mensa. In questo caso è difficile capire che cosa accadrà. Dobbiamo ammettere che ci troviamo di fronte un'innovazione che può trasformare, e molto, il quadro di molte attività”.
Scuola. La Fp Cgil chiede l’assunzione di personale sanitario
“Alla vigilia della riapertura delle scuole è centrale la discussione avviata sul tema della garanzia di un adeguato sostegno sanitario per insegnanti e studenti. La soluzione è a portata di mano: stabilizzare i medici precari della continuità assistenziale e assumere personale per le Usca”. Ad affermarlo sono il segretario nazionale della Fp Cgil, Michele Vannini, e il segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi.
Una soluzione che rappresenterebbe, aggiungono, “un intervento semplice e immediatamente applicabile. Stiamo parlando di professionisti insostituibili che da anni garantiscono l'assistenza territoriale e che, strutturati nei servizi attraverso la stabilizzazione e adeguatamente sostenuti dalle organizzazioni socio sanitarie, possono essere fondamentali anche per l'assistenza nelle scuole”. La Fp Cgil, proseguono, “da tempo sollecita la stabilizzazione dei medici della continuità assistenziale, ora il processo non è più rinviabile; così come è necessario accelerare le assunzioni già previste nel decreto Rilancio per l'assistenza territoriale e per le Usca. Oggi si presenta un'opportunità unica, e che va perseguita, per il Governo per risolvere uno dei problemi principali per l'avvio in sicurezza dell'attività scolastica, oltre a rappresentare una risorsa indispensabile nel processo generale di potenziamento dei presidi sanitari territoriali”, concludono Vannini e Filippi.
Stati generali della Cgil in Puglia e Giornate del lavoro
Superare la crisi, unire il Paese: questo il filo conduttore di analisi e proposte per il territorio che la Cgil Puglia presenta durante i suoi Stati generali, giovedì 3 settembre al teatro Petruzzelli di Bari dalle 9.30 alle 15. Durante l'iniziativa, a cui partecipano esponenti del governo nazionale e locale, del sindacato e del mondo politico e sociale, vengono discussi progetti e obiettivi strategici per la regione mettendo al centro i valori fondamentali di sviluppo, lavoro e ambiente che hanno caratterizzato l'operato della Cgil pugliese in questi anni. Per informazioni e dettagli, seguire la pagina Facebook.Ottava edizione di Liberiamo il Futuro, le giornate del lavoro della Cgil Basilicata, il 4 e 5 settembre a Matera e Potenza che quest’anno seguono il filo rosso “Un mondo nuovo”. Con il contributo e la presenza di rappresentanti delle istituzioni, della politica, dell’economia, viene posto al centro del dibattito il Mezzogiorno e il tanto attuale e sentito tema del diritto universale alla salute. L’appuntamento il 4 settembre è a Matera, in piazza San Francesco, per parlare alle 18 di Mezzogiorno, istruzione, cultura, la sera alle 21.30 è la volta del concerto "En Plein Air". Il 5 a Potenza in piazza Don Bosco alle 17.30 si tiene l’incontro "Diritto alla salute bene pubblico universale", alle 21 Sergio Cammariere in concerto. Per partecipare agli eventi che sono gratuiti.Il lancio Ansa: Sanità pubblica, Mezzogiorno, scuola e cultura sono gli argomenti dell'ottava edizione della "Giornate del lavoro della Cgil Basilicata", che si svolgeranno a Matera, il 4 settembre, e a Potenza il giorno successivo, con la partecipazione dei ministri per il Sud, dei Beni culturali e della Salute, Giuseppe Provenzano, Dario Franceschini e Roberto Speranza, del segretario della Cgil, Maurizio Landini, del direttore scientifico dell'istituto Spallanzani, Giuseppe Ippolito, e dei presidenti delle Regioni Emilia-Romagna e Basilicata, Stefano Bonaccini e Vito Bardi. Il programma della manifestazione e' stato presentato stamani, a Potenza, nel corso di una conferenza stampa, dal segretario regionale della Cgil, Angelo Summa. Il primo giorno a Matera, in piazza San Francesco (dalle ore 18), si parlerà di "Mezzogiorno, istruzione e cultura" con Provenzano, Franceschini, e l'assessore regionale della Basilicata alle attivita' produttive, Francesco Cupparo. L'incontro sara' moderato dalla giornalista dell'Huffington Post, Angela Mauro. "Diritto alla salute, bene pubblico universale" e' invece il tema del 5 settembre (a Potenza, dalle ore 17.30 in piazza Don Bosco) con Speranza, Ippolito, Bonaccini, Bardi e Landini: il dibattito sara' moderato dal conduttore di Report, Sigfrido Ranucci. La giornata si concluderà con il concerto di Sergio Cammariere, alle ore 21. Alle due piazze, con soli posti a sedere, si accede con prenotazione on line. "Abbiamo organizzato - ha detto Summa - un confronto su grandi assi per lo sviluppo e il futuro del Mezzogiorno e del Paese, in particolare per la Basilicata, che ha bisogno di politiche di lungo periodo per un tessuto socioeconomico fragile, colpito dalla pandemia
La sfida della Cgil pugliese sulla Gazzetta del Mezzogiorno
Scrive Leonardo Petrocelli (a pagina7). Sette proposte concrete e un poker di ministri con cui confrontarsi sul destino economico e sociale della Puglia, nel solco di un rinnovamento nazionale. La Cgil regionale lancia la sua sfida con gli «Stati Generali» in scena domani mattina al Petruzzelli di Bari. Una kermesse pensata per aprile e poi fatalmente rimandata a causa dell'emergenza Covid. Oggi, la manifestazione apre il settembre della ripresa con un ricco parterre di ospiti, a cominciare dai ministri Stefano Patuanelli (Sviluppo economico), Giuseppe Provenzano (Sud), Nunzia Catalfo (Lavoro) e Francesco Boccia (Affari regionali). In programma anche gli interventi di monsignor Filippo Santoro, presidente della commissione per i problemi sociali della Cei, il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, l'ex governatore Nichi Vendola e la vice presidente dell'Emilia Romagna, Elly Schlein, in collegamento video. Se le conclusioni toccheranno al leader nazionale del sindacato rosso, Maurizio Landini, ad aprire i lavori saranno l'introduzione dell'economista Michele Capriati (coordinatore in fase di elaborazione delle idee) e la relazione del segretario della Cgil Puglia, Pino Gesmundo.Proprio Gesmundo tira le fila del discorso muovendo da una premessa: “Siamo convinti che lo sviluppo della Puglia - spiega - possa essere inserito solo nel quadro di una progettualità nazionale. Per questo abbiamo invitato quattro ministri”. Su questo dato si innestano poi i corollari. II primo guarda alla crescita del territorio non solo attraverso il duo agricoltura e turismo ma anche puntando sulle politiche industriali, spesso dimenticate nell'immaginare il Sud che verrà. II secondo punto mira a innescare il processo intercettando le risorse europee - Recovery Fund e Sure su tutte - che pioveranno sul Paese, “senza divisioni, né faide territoriali - ammonisce Gesmundo - ma con l'ambizione di ridurre le disuguaglianze e rilanciare il mezzogiorno”. Da cui l'interlocuzione con gli attori romani sulla base di sette proposte cardine: “Consegniamo ai ministri - riflette Capriati - una piattaforma di idee che tocca tutti i nodi critici: impresa pubblica, governance democratica dei processi economici, ricerca, sanità, turismo e attività culturali, logistica e infrastrutture. E naturalmente il welfare. Sono tutti nodi interconnessi ed assemblati - prosegue ancora - in una logica più ampia dell'interesse dei singoli gruppi”. Questa, quindi, la traccia su cui lavorare nella considerazione che alcune delle proposte messe in campo dall'esecutivo giallorosso potrebbero rivelarsi non sufficienti. E il caso della fiscalità di vantaggio fortemente voluta dai ministri Provenzano e Gualtieri: “Non è una soluzione - argomenta Gesmundo - perché gli sgravi, da soli, non risolvono i problemi. C'è bisogno di investimenti”. Quanto all'autonomia differenziata - tornata al centro della discussione, il giudizio è tranciante: «L'abbiamo osteggiata fortemente e continueremo a farlo», taglia corto il segretario pugliese che invece guarda con attenzione al rinnovato ruolo della “mano pubblica” nella ripresa economica. Impossibile, infine, eludere il tema delle elezioni regionali: “Siamo gelosi della nostra autonomia - conclude Gesmundo -. Non vogliamo incidere nella contesa ma abbiamo il dovere di formulare delle proposte. Per questo abbiamo invitato anche i candidati nella competizione pugliese”
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Sia gli Stati Generali di Bari, sia le Giornale del lavoro della Basilicata (Matera e Potenza) potranno essere seguiti in diretta su www.collettiva.it.
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