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Mentre sul fronte della politica nazionale ed europea al centro dello scontro ci sono ancora i fondi europei, sia quelli previsti dal Recovery Fund, sia quelli del Mes, i sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil e quelli delle singole categorie rilanciano la mobilitazione per difendere il lavoro di nuovo sotto l’attacco durissimo della crisi da Coronavirus. L’Ocse parla di 500 mila posti di lavoro andati in fumo negli ultimi tre mesi. Tante le iniziative sindacali in calendario. Riportiamo qui le principali. Più avanti i titoli di apertura dei principali quotidiani in edicola: dalle polemiche sul Mes, alle notizie di cronaca sullo scandalo della caserma dei carabinieri-spacciatori a Piacenza. Sullo scenario internazionale cresce la tensione tra gli Usa e la Cina. Dopo le dichiarazioni del Segretario di Stato, Pompeo, contro la tirannia di Pechino, è guerra di consolati. Ma cominciamo dalle mobilitazioni sindacali.
Oggi lo sciopero degli “invisibili”
Dodicimila lavoratori somministrati nel comparto della sanità. Infermieri, operatori sanitari, impiegati, amministrativi, tutti precari perché con contratti a scadenza, sebbene tutti siano stati in prima linea per contrastare la pandemia. Non ci stanno a essere trattati come eroi di serie B. Hanno rischiato il contagio come gli altri, anzi anche di più, dato che spesso hanno operato senza le adeguate protezioni. Ma non hanno diritto ai “trattamenti economici accessori e integrativi” previsti per il personale sanitario che ha fronteggiato il Coronavirus, i riconoscimenti e i premi che le Regioni hanno deciso di dare come compenso per lo sforzo, l’impegno, la fatica profusi. Ne parla Patrizia Pallara su Collettiva: Per rivendicare questo diritto sacrosanto e la parità di trattamento con i lavoratori alle dipendenze dirette delle strutture sanitarie pubbliche e private, si mobilitano. Scioperano oggi per tutto il giorno e scendono in piazza con presidi a Roma, Milano, Bologna, Torino e Pordenone. “Chiediamo dignità e parità e la possibilità di essere stabilizzati nel settore della sanità – afferma Davide Franceschin, segretario nazionale di Nidil Cgil, sindacato di categoria che ha proclamato lo sciopero unitario con Felsa Cisl e Uiltemp -. Sono lavoratori fino a ora invisibili, che con questa iniziativa vogliamo diventino finalmente visibili. Chiediamo inoltre che vengano superate le disposizioni previste dal decreto legislativo 25 maggio 2017 n. 75, che escludono i somministrati dall'accesso alle quote riservate per la partecipazione ai concorsi pubblici, in maniera discriminatoria”.
Incidenti sul lavoro. Landini: il tempo del solo cordoglio è finito, bisogna agire e farlo subito
“Il tempo del solo cordoglio è finito, bisogna agire e farlo subito. Non è possibile che appena si riaprono i cantieri si torni a morire e che ci siano lavoratori usciti di casa senza farci più ritorno. Tutto ciò non era accettabile prima del ‘lockdown’, lo è ancor meno oggi”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dopo l’ennesimo incidente mortale. “La crisi sanitaria - prosegue il leader della Cgil - sta lasciando il posto a una vera e propria ‘emergenza sicurezza’. La ripresa delle attività non può e non deve mettere a rischio l’incolumità di chi lavora. Sulla sicurezza bisogna investire, proprio per evitare gli incidenti e salvaguardare la salute e l’incolumità di operai, trasportatori, edili. Al lavoro vanno garantiti diritti, sicurezza, tutele proprio perché il lavoro non è una merce qualsiasi”.“Dovremmo invece essere capaci, tutti, - conclude Landini - di cogliere la sfida che il Coronavirus ha posto. Occorre ricostruire un diverso equilibrio e una gerarchia di valori. La vita umana, la centralità delle persone, il lavoro come dignità. E’ necessario ripartire da qui. E allora bisogna intensificare i controlli nei luoghi di lavoro, introdurre la patente a punti sulla sicurezza per le aziende e applicare senza se e senza ma le sanzioni penali previste nel nostro ordinamento”.
Tutelare i ciclofattorini. Su Collettiva l’assemblea Easy Riders
Sul sito di Collettiva.it l’assemblea nazionale No Easy Riders 2 promossa dalla Cgil. Ciclofattorini da tutta Italia si sono confrontati con il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Un'occasione per riprendere la campagna per la tutela dei lavoratori del Food Delivery che durante il lockdown hanno continuato a sfrecciare per le strade deserte consegnando cibo e beni di prima necessità. Per il sindacato di Corso d'Italia e per le categorie di riferimento (Nidil, Filt e Filcams) sarà l’occasione per rilanciare le proposte indispensabili a riconoscere diritti e tutele a questa categoria di lavoratori, a partire dall’estensione delle condizioni normative e salariali dei lavoratori dipendenti. La diretta easy riders
Mercoledì la notte del lavoro.
Cgil, Cisl, Uil hanno deciso di programmare per i prossimi giorni una serie di iniziative unitarie di mobilitazione a sostegno della piattaforma sindacale per la ricostruzione economica e sociale del paese e dell’Europa, sollecitando l’avvio di un confronto urgente con il Governo sui temi del lavoro, della crescita economica e della riduzione delle diseguaglianze sociali e per una migliore e più equa destinazione delle risorse stanziate dall’Unione Europea con il Recovery Fund.La prima iniziativa pubblica, “la notte per il lavoro”, si svolgerà in piazza Santi Apostoli, a Roma, mercoledì prossimo 29 luglio, a partire dalle 20,30, ed avrà al centro le rivendicazioni sindacali, a partire dal blocco dei licenziamenti, la proroga degli ammortizzatori sociali fino alla fine dell’anno, la riforma fiscale e la lotta all’evasione, i rinnovi contrattuali nazionali privati e pubblici, investimenti, sanità, sicurezza sul lavoro, conoscenza, cultura , infrastrutture materiali ed immateriali, lavoro stabile, digitalizzazione, mezzogiorno, previdenza, legge sulla non autosufficienza, inclusione sociale e soluzione delle crisi aziendali aperte, con le testimonianze dei delegati e le conclusioni dei leader nazionali di Cgil, Cisl , Uil, Landini, Furlan, Bombardieri.
Le modalità e gli obiettivi della manifestazione saranno illustrate in una conferenza stampa il 28 luglio dagli stessi leader sindacali. Cgil, Cisl, Uil, stanno programmando per i primi di agosto anche un’iniziativa pubblica sul tema della sicurezza del lavoro. E già si programmano le iniziative per il dopo estate.
Il 18 settembre, si svolgerà una giornata di mobilitazione nazionale di tutto il mondo del lavoro a sostegno delle rivendicazioni di Cgil, Cisl, Uil ed a supporto del confronto sulle scelte che il Governo assumerà nella prossima legge di bilancio.
Cgil a Catalfo: necessaria la proroga degli ammortizzatori sociali e il blocco licenziamenti
“Insieme a Cisl e Uil abbiamo chiesto al governo certezze sulla tenuta dell’occupazione da attuare attraverso la proroga degli ammortizzatori sociali e del blocco dei licenziamenti. La crisi morde e continuerà a farlo ancora di più nelle prossime settimane, per questo bisogna tener vivo il confronto e accelerare l'iter di definizione del nuovo decreto”. Così la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, al termine dell’incontro con la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, sulla riforma degli ammortizzatori sociali. Confronto che proseguirà nel merito dalla prossima settimana.La dirigente sindacale giudica: “Positiva l'intenzione del governo di prorogare le integrazioni salariali per ulteriori diciotto settimane. Anche se - aggiunge - non è ancora chiaro se tale impostazione sarà adottata anche per tutte le indennità previste dal decreto Rilancio, mentre è apprezzabile la volontà di prorogare Naspi e Dis-coll”. “Non mancano, però, pur nella vaghezza del quadro, - conclude Scacchetti - elementi di preoccupazione soprattutto rispetto a eventuali rimodulazioni o restrizioni del blocco dei licenziamenti che per la Cgil deve restare per tutti i lavoratori fino alla fine dell’anno”.
Ma che succederà dopo il 18 agosto?
Dall’articolo di Giuseppe Colombo.su Huffingtonpost "…A partire dal 18 agosto, quindi, le aziende che cessano la propria attività potranno licenziare. Un’eccezione, come si diceva, perché la regola generale è la proroga dello stop fino al 31 dicembre. Collegata a 18 settimane aggiuntive di cassa integrazione Covid. In pratica non si potrà licenziare nessun lavoratore per giustificato motivo oggettivo o procedere a licenziamenti collettivi fino a che ci sarà per l’impresa la possibilità di utilizzare la cassa Covid. E dato che la cassa Covid sarà allungata di altre 18 settimane (che partiranno in modo retroattivo dal 15 luglio), ecco che il divieto di licenziamento arriverà fino a fine anno. Anche qui non per tutti. Ci sono aziende, infatti, che a metà luglio avranno finito tutte le 18 settimane di cassa già messe in campo dal Governo: con altre 18 settimane arriverebbero al massimo a metà novembre. E quindi lo scudo anti-licenziamenti della cassa integrazione sarebbe inefficace. Le stime dell’esecutivo, tuttavia, dicono che solo una piccola parte potrebbe ritrovarsi in queste condizioni. La maggior parte delle aziende, infatti, ha iniziato a ricorrere alla cassa Covid da metà marzo e quindi con le 18 settimane aggiuntive arriverà a fine anno, con lo scudo anti-licenziamenti attivato.
Un contratto per lo smart working
Intervista alla segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil, Serena Sorrentino sul sito di Collettiva.a cura di Emanuele Di Nicola e Ivana Marrone. Nell'Italia del Covid si è fatto largo uso dello smart working, che il sindacato della funzione pubblica Cgil, preferisce definire "remote working". La nuova modalità di impiego infatti non è stata smart, ma si è trattato piuttosto di un generico "lavoro da remoto". Ora si tratta di regolarlo seriamente. Ne abbiamo parlato con il segretario generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino. "Durante la pandemia tante lavoratrici e lavoratori hanno continuato a lavorare per garantire i servizi essenziali ai cittadini - esordisce -. Nel settore pubblico, al netto della legge 81 e dei decreti del governo, adesso è più che mai necessario disciplinare le parti normative e soprattutto alcuni diritti contrattuali: per primo il diritto alla disconnessione. Molti addetti hanno operato con fasce orarie autogestite, oppure attraverso accordi di implementazione dell'orario per garantire ogni servizio. È il momento di definire le regole sui tempi, le pause, lo stato psico-fisico del lavoratore". ’
Sud: Massafra (Cgil) : risorse europee strategiche per contrastare le disuguaglianze sociali e territoriali
I Fondi strutturali, nel quadro di un rinnovamento delle Politiche di Coesione, sono strategici non solo per superare l’emergenza, ma soprattutto per mettere in campo un Piano di rilancio del Paese a partire dal Mezzogiorno, così come evidenziato dallo stesso Ministro Provenzano. L’accordo sul Recovery Fund è un importante passo in avanti, anche per costruire un’Europa diversa, capace di contrastare disuguaglianze sociali e territoriali, a partire dalla creazione di lavoro”. Ad affermarlo il segretario confederale della Cgil, Giuseppe Massafra. “L’Italia, fino ad oggi, ha mostrato - sottolinea il dirigente sindacale - molte debolezze nella programmazione e nell’utilizzo delle risorse europee, in particolare al Sud dove si sono concentrati molti soldi, spesso non spesi o usati in modo inefficace. La sfida per il nostro Paese che riceverà, con il Recovery Fund, 209 miliardi di cui 91 a fondo perduto, è dimostrare di saper cambiare passo”. Per il segretario confederale “l’Italia dovrà mettere in campo un programma innovativo e perseguibile di politiche e interventi, ma soprattutto dovrà essere capace di realizzarlo, superando quella debolezza nella capacity building delle istituzioni pubbliche che finora ha frenato un utilizzo efficace delle risorse europee”. Il comunicato completo sul sito della Cgil nazionale
I principali titoli sulle prime pagine
“Gualtieri: senza Mes, tensioni di cassa”. E’ il titolo di apertura del Sole 24 ore, che rilancia la posizione del Ministro dell’Economia: con altri 25 miliardi di deficit, il Mes diventa decisivo per evitare problemi alle casse dello Stato. Nonostante la frenata del presidente del Consiglio Conte, Gualtieri punta ad attivare i fondi per coprire le spese già in bilancio. Anche il Corriere della Sera mette al centro dell’attenzione il problema dei fondi: “Conte assediato sui fondi Ue”. Forza Italia e parte del Pd chiedono una bicamerale. A Bruxelles la maggioranza si spacca e i Cinque Stelle votano con la Lega il no al Mes. Sul Corriere da segnalare tra le altre cose l’intervista a Giorgia Meloni che illustra le condizioni di Fratelli d’Italia per votare sì alla manovra (Paolo Di Caro a pagina 5). Anche Repubblica mette lo scontro sui fondi europei in primo piano. “Ora il Mes, dopo i fondi Ue” è il titolo di apertura che si riferisce alla intervista al commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni: “I soldi del Recovery saranno erogati solo tra un anno, il prestito è disponibile subito”. Diversa l’apertura del Messaggero: “La Ue all’Italia: aiutate il Sud”. Nel documento finale del Consiglio previsti almeno 70 miliardi per colmare gli squilibri territoriali. Aiuti a rischio in caso di mancata attuazione del piano per le zone disagiate. Anche La Stampa si occupa di Europa e lo fa lanciando una intervista alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “L’Italia rispetti i patti e spenda bene”. Accanto ai titoli europei le prime pagine di oggi sono piene di servizi e commenti (Roberto Saviano su Repubblica) sullo scandalo della caserma dei carabinieri di Piacenza. Mentre Saviano parla dell’ombra delle mafie dietro le azioni dei carabinieri, sul manifesto il commento di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone: “Tortura e spirito di corpo, i nostri orrori” (a pagina 4). Per quanto riguarda lo scontro da guerra fredda tra Usa e Cina su Repubblica scrivono Alberto Flores d’Arcais e Federico Rampini (alle pagine 12 e 13). Sul manifesto Serena Console a pagina 9: Il confronto tra Cina e Usa non si ferma e finisce per coinvolgere anche le missioni diplomatiche. Dopo la chiusura del consolato cinese di Houston, Pechino oggi annuncerà ufficialmente la propria risposta: probabilmente la chiusura del consolato Usa a Chengdu. E infatti questa mattina è arrivata la nota ufficiale dalla Cina: "Il Ministero degli Affari Esteri della Cina ha informato l'Ambasciata degli Stati Uniti in Cina della sua decisione di revocare il consenso per l'istituzione e il funzionamento del Consolato Generale degli Stati Uniti a Chengdu"
Agenda degli appuntamenti
Per un quadro completo degli appuntamenti della Cgil nazionale e della Cgil nei vari territori vedi l’agenda sempre aggiornata di Collettiva.it: