In piazza contro i licenziamenti
Sul lavoro e gli appalti è scontro. Dopo le forti pressioni di Confindustria il governo è stato costretto a fare marcia indietro e ha abolito la proroga del blocco dei licenziamenti fino ad agosto che era stata proposta dal ministro Orlando. Riparte quindi la mobilitazione di Cgil, Cisl, Uil in campo per dire basta alle morti sul lavoro, no alla cancellazione della proroga del blocco dei licenziamenti e no alle semplificazioni in materia di appalti (“Una proposta indecente”, l’ha definita il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini). Il percorso della mobilitazione in una nota diffusa ieri con la firma dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Il prossimo appuntamento è per venerdì mattina, 28 maggio, in piazza Montecitorio, a Roma. Intanto i segretari generali della Cgil Lombardia, Alessandro Pagano, della Cgil Piemonte, Pier Massimo Pozzi, della Cgil del Veneto, Christian Ferrari e della Cgil Emilia Romagna, Luigi Giove replicano ai presidenti di Confindustria delle regioni del nord, che chiedono “certezze per poter licenziare”, definendo “inaccettabile la loro posizione” e affermando che “l’unica cosa di cui non c’è bisogno in questo momento nel nostro Paese è lo sblocco dei licenziamenti”.

Imprese libere
Il Sole 24 ore, giornale confindustriale, incassa: “Licenziamenti, salta la proroga”. Dal primo luglio le aziende di manifattura e costruzioni usciranno dalla cassa Covid-19 e non avranno il divieto automatico di licenziare. “Le imprese ancora in difficoltà”, si precisa comunque nei servizi di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci (a pagina 3) “potranno tornare ad accedere alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria senza pagare i contribuiti addizionali fino al 31 dicembre”. Sulla prima pagina del Corriere della Sera si rigira parzialmente la notizia: “Licenziamenti bloccati per chi chiede aiuti” (scrivono Monica Guerzoni e Federico Fubini). Petrini e Vitale fanno invece il punto su Repubblica sui dietrofront del governo soprattutto per quanto riguarda le semplificazioni (a pagina 8). Il Messaggero è ancora più sparato. L’apertura è dedicata alla intervista al presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che si lamenta per le “intese tradite”. “Il governo ignora le nostre proteste”, arriva a dire Bonomi, mentre il quotidiano romano  descrive quella di Draghi come una mediazione: blocco dei licenziamenti solo per le aziende che usano la Cig ordinaria. Sul Corriere della Sera parla un altro esponente di Confindustria, Maurizio Stirpe. “Servono dialogo e valutazioni settore per settore” (intervista a cura di Rita Querzè a pagina 15). Su La Stampa scrive Paolo Baroni: “Draghi media, Cig gratis a chi non taglia”. Molto netto il titolo della copertina del manifesto: “Ti licenzio quando voglio”, le pressioni di Confindustria hanno la meglio. A quattro giorni dal Consiglio dei ministri, Draghi decide di cancellare il compromesso voluto dal ministro Orlando: salta il blocco dei licenziamenti fino al 28 agosto, le imprese avranno mano libera dal primo luglio. Netto e schierato anche il titolo di apertura del Fatto Quotidiano: “Confindustria ordina e il governo obbedisce”. Sull’Avvenire scrive Nicola Pini: “Contestato il ritorno dei subappalti e salta il blocco dei licenziamenti, dietrofront sulla Cig” (a pagina 12). Sul Mattino il servizio di Andrea Bassi, “Sui licenziamenti interviene draghi, limitato il blocco” (p.2).

Una foto
Su varie prime pagine la foto del bimbo morto affogato sulle coste della Libia. L’immagine è stata ripresa dal profilo Twitter del fondatore della Ong catalana, Open Arms, Oscar Camps. E’ quella di un bimbo morto affogato e ritrovato insieme ad altri corpi gonfi e deturpati dalla permanenza in acqua sulle coste libiche. “La strage infinita dei bimbi che non vogliamo vedere” è il titolo di apertura de La Stampa.

Cavi spezzati
Le altre notizie in evidenza oggi sulle prime pagine riguardano la tragedia della funivia sullo Stresa-Mottarone. Si indaga sul mistero della fune spezzata e dei freni che non sono scattati. Grande emozione su tutte le prime pagine per le vite spezzate durante il primo giorno delle riaperture, anche se è Salvatore Settis a cogliere uno dei punti centrali di tutta questa vicenda: la prova dell’ennesima fragilità delle strutture del nostro Paese. Lo scrive nell’editoriale de La Stampa: “Lutti e lacrime di un Paese troppo fragile”. Nelle notizie tragiche di questi giorni una è passata invece più inosservata, quella del suicidio di Balde Moussa, il giovane immigrato che era stato aggredito e pestato. Ne parla però Marco Revelli sul manifesto a pagina 5.

La Cgil social
Sulla pagina Facebook di Collettiva: "È stato il segretario più amato del Partito Comunista, quello che lo ha portato al massimo consenso storico. Quello che ha emozionato le folle, avuto una visione, lottato per un orizzonte. Ma Enrico Berlinguer era pure un uomo che perdeva 50 mila lire in un libro, finiva per indossare una scarpa diversa dall'altra, si fermava a giocare a calcetto in strada con il figlio e i suoi amici sotto gli occhi divertiti di Aldo Moro. Rigore e umanità, compostezza ed empatia, un uomo perbene che oggi avrebbe compiuto novantanove anni se un ictus non ce lo avesse strappato troppo presto. Si disse allora che era bruciato il firmamento. In realtà Berlinguer brilla ancora. Brillerà sempre.Ecco chi era Balde Moussa e perché il suo suicidio non deve lasciarci indifferenti, è stato questo ieri il rilancio della notizia su Facebook e Twitter di Collettiva del giovane immigrato dalla Guinea che era stato pestato e non ha retto suicidandosi nell’isolamento sanitario. “Non chiamatelo clandestino, Balde era un ragazzo che il nostro Paese non ha voluto, né saputo accogliere”. “I colloqui trappola” sono invece quelli di Antonio Di Fazio, agli arresti per gli abusi commessi. Su Facebook di Collettiva anche la “grande lezione operaia”, quella del metalmeccanico Fabrizio del cantiere navale di Brindisi. Molto in evidenza sui social Cgil la smania di Confindustria che vuole licenziare. In prima fila gli imprenditori del Nord. Sulla pagina Facebook viene rilanciata l’intervista del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini a Repubblica sulla scelta indecente di voler cancellare il Codice degli appalti.

Commenti e interviste
Su vari quotidiani oggi si torna a commentare la polemica suscitata dalla proposta del segretario Enrico Letta sulle tasse di successione. Sul Manifesto scrive Stefano Lucarelli, “Convergenze curiose Einaudi-Keynes” (a pagina 14). Su Repubblica intervengono Tito Boeri e Roberto Perotti, “La tassa giusta sull’eredità” (p.27). Su La Stampa l’analisi di Elsa Fornero, la ministra della riforma delle pensioni: “Eppure sui giovani, Letta ha ragione” (p. 29). Per quanto riguarda invece il dibattito sollevato sulla questione del Codice degli appalti e in particolare dalla netta presa di posizione del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, da segnalare oggi un editoriale molto approfondito dell’economista Leonardo Becchetti sull’Avvenire. “Nessun gioco al ribasso”. ecco come conclude Becchetti il suo ragionamento. “Stabilire che le aziende che possono vincere un appalto debbano avere criteri minimi di tutela del lavoro è altrettanto semplice. Per fare ulteriori passi avanti nella direzione del "voto col portafoglio" responsabile delle amministrazioni negli appalti, evitando che ciò comporti ritardi nelle procedure, basta definire per i diversi settori le tipologie di prodotti ammissibili che rispettano i criteri minimi. L'Italia lo ha fatto in 17 settori chiave per gli acquisti pubblici e sta lavorando per estendere i criteri ai settori rimanenti. La sfida della semplificazione si deve, insomma, giocare su altre dimensioni che non "sacrificano" qualità e sostenibilità. Quelle del rafforzamento degli strumenti extragiudiziali di risoluzione delle controversie (attraverso, per esempio, l'istituzione di collegi consultivi tecnici), dell'accelerazione delle Conferenze dei servizi, della realizzazione di piattaforme digitali che aggregano informazioni e dati sulla capacità di approvvigionamento delle aziende partecipanti agli appalti. Ma è possibile fare ancora di più, confutando l'idea del nesso tra semplificazione e massimo ribasso e, all'opposto, costruendo percorsi che mettono assieme semplificazione e qualità dei prodotti. È infatti ad esempio possibile nell'edilizia pubblica, seguendo l'approccio anglosassone, concedere semplificazione in cambio dell'accettazione da parte delle aziende aggiudicatrici di protocolli di qualità dell'abitare sostenibile che coniugano aspetti sociali, ambientali e di tutela della salute. Siamo sicuri che un Governo e un Parlamento che si sono dati l'obiettivo di introdurre il principio dello sviluppo sostenibile in Costituzione e dichiarano di volersi muovere nella direzione di una transizione ecologica giusta, sono ben consapevoli di tutto ciò. Dunque, non commetteranno quest'errore. Il dibattito sollevato sulla questione è, perciò, quanto mai utile e spinge in modo salutare sulla giusta strada.” Tra le interviste e i commenti di oggi da segnalare anche un’intervista politica ad Antonio Bassolino, ex ministro ed ex governatore della Campania su Libero: “Triste vedere i dem in confusione”. Bassolino, senza alcun appoggio, correrà da solo per la poltrona di sindaco a Napoli, “città scassata”. L’obiettivo di Bassolino è quello di recuperare i voti dell’astensione. L’attuale sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, in corsa per la regione Calabria, parla invece oggi su Il Dubbio: “I magistrati restino fuori dalla politica”.

Welfare

Positivo l’incontro sull’assegno unico 
Si è tenuto ieri mattina un incontro tra Cgil, Cisl e Uil e la Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti sull’assegno unico universale per i figli. I segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Rossana Dettori, Andrea Cuccello Domenico Proietti dichiarano in una nota unitaria che “Cgil, Cisl e Uil valutano positivamente la volontà della ministra di avviare un confronto con le organizzazioni sindacali, in sede tecnica e politica, sia sulla misura temporanea che su quella definitiva, che sarà caratterizzata dall’universalità della platea di beneficiari e dalla salvaguardia dei diritti acquisiti”. Le tre organizzazioni sindacali “hanno sottolineato la necessità di affrontare alcuni temi per evitare discriminazioni e diseguaglianze che potrebbero insorgere in attuazione della misura. Occorre – si legge nella nota – definire con precisione l’universalità e la progressività, prevenire i rischi legati a misure transitorie, garantire la salvaguardia dei diritti in essere e l’accesso anche per i cittadini stranieri, così come la compatibilità con il reddito di cittadinanza”. 

Su Collettiva.it
L’apertura di oggi è dedicata all'appello di Cgil, Cisl, Uil sui licenziamenti e le morti sul lavoro.. Nella rubrica Buona Memoria oggi si parla di Enrico Belringuer  Ilaria Romeo ricostruisce la sua biografia:  Enrico Berlinguer nasce a Sassari il 25 maggio 1922. Suo fratello Giovanni racconterà che Enrico da adolescente coltivava la passione per i libri di filosofia, affermazione confermata da lui stesso in un’intervista del 1980: “Se mi chiede che cosa volevo fare da ragazzo e cioè prima di darmi alla politica, le rispondo il filosofo”. Nell’ottobre del 1943, appena maggiorenne, si iscrive al Partito comunista italiano, diventando segretario della sezione giovanile di Sassari.  Nel 1945, dopo la Liberazione, è a Milano come responsabile della Commissione giovanile centrale del Pci. Tre anni più tardi, al VI congresso del Partito, viene eletto membro effettivo del Comitato centrale e membro candidato della Direzione (con il IX congresso, svoltosi a Roma tra il 30 gennaio e il 4 febbraio 1960, fa il suo ingresso a pieno titolo in Direzione assumendo l’incarico dell’organizzazione). Dal 29 marzo al 2 aprile del 1950 si svolgeva a Livorno il Congresso di ricostituzione della Fgci, organizzazione giovanile del Partito comunista italiano... Sul sito di Collettiva l'appello lanciato da alcune associazioni per la pace in Israele e la creazione di uno Stato Palestinese

Il calendario degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda sul sito della Cgil nazionale e l’agenda di Collettiva.it