Scongiurata la cancellazione delle prestazioni Lea. È questo l’importante risultato della riunione di oggi del tavolo tecnico tra il ministero della Salute e le Regioni sul futuro dei Livelli essenziali di assistenza sanitaria. Il confronto è ripartito oggi dopo le forti critiche espresse giovedì scorso da Enrico Rossi, coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, in merito ai tagli che il governo era intenzionato a operare. Misure che secondo Rossi non avrebbero portato al risparmio di risorse, limitando il rimborso di esami e prestazioni solo ad alcune categorie di malati e danneggiando invece i cittadini.

“Si è chiarito che non si tratta di ridurre o tagliare i livelli essenziali di assistenza, ma di lavorare sull’appropriatezza e su ciò che è obsoleto. Un altro discorso quindi, su cui si può lavorare”, ha detto il coordinatore degli assessori regionali al termine della riunione: “In tempi ragionevoli si potranno dare i Lea che c’erano nel governo Prodi”. Dello stesso avviso l’assessore della Sanità pugliese, Alberto Tedesco: “Ferme restando le prestazioni dei Lea che già ci sono, si utilizzerà il criterio dell’appropriatezza per ridurre gli sprechi e i rischi per la popolazione da esami non appropriati”.

“Entro dieci giorni mi auguro che troveremo la quadra”, ha confermato il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio: “Abbiamo tolto una serie di prestazioni che erano inutili, come l’ipertermia, e in più abbiamo definito non necessarie una serie di prestazioni per particolari patologie. Alcune prestazioni radiologiche, ad esempio, servono solo per certe patologie tumorali. Inizialmente - ha aggiunto – ciò era stato male interpretato dalle Regioni, oggi il colloquio è stato molto costruttivo”.

“L’incontro non ha prodotto le ventilate e temute cancellazioni di ipotizzate dal governo nei giorni scorsi”, commenta la segretaria confederale della Cgil, Morena Piccinini: “È un fatto molto positivo, esito anche della fortissima pressione che come Cgil abbiamo esercitato, per scongiurare una scelta che avrebbe compromesso seriamente il diritto alla salute e alle cure per milioni di cittadini”. Così conclude la nota: “Ora verificheremo gli atti concreti, in primo luogo la presentazione della proposta di decreto per la definizione dei nuovi Lea, per la quale confermiamo l’esigenza di un confronto preventivo anche con il sindacato confederale”.