La Flc Cgil Rieti ribadisce la propria contrarietà “alla modifica dei parametri di dimensionamento scolastico che rischia di penalizzare, in particolare, le istituzioni scolastiche del territorio della provincia, soggette a spopolamento, non solo per il generalizzato calo demografico nazionale, ma per le specificità del territorio stesso: in prevalenza montano, con frazioni distanti fra loro anche all’interno dello stesso Comune di appartenenza, con collegamenti difficoltosi tra i vari Comuni”.

Il sindacato rimarca anche che “sono sempre maggiori i compiti attribuiti alle scuole, ai quali si risponde con accorpamenti e con un aumento complessivo del numero di alunni per istituto, senza diminuire il numero degli alunni per classe”. La preoccupazione e l’obiettivo della Flc Cgil territoriale “è salvaguardare la presenza capillare delle scuole nella provincia quali irrinunciabili presidi di democrazia e contro lo spopolamento delle zone interne”.

La nota così conclude: “Il decreto interministeriale sarà foriero di ulteriori accorpamenti ed è per questo motivo che ci mobiliteremo per far sentire la voce dei lavoratori e delle nostre comunità. Abbiamo impugnato il decreto e chiediamo nel frattempo ai Comuni di dare parere negativo agli accorpamenti e alla Regione Lazio di non applicare il decreto”.