Nel 2022, dando anche seguito ai lavori ed ai contenuti della Conferenza di Genova sulle droghe, gli assessori al welfare di Torino, Milano, Bologna, Napoli, Bari, e la consigliera metropolitana di Roma con delega alle politiche sociali, promossero quella che chiamarono Rete Elide, Enti locali per l’Innovazione sulle Droghe.

La rete venne presentata con una conferenza stampa a Roma, alla quale prese parte anche la Cgil. Scopo della rete, condiviso, rivendicare politiche più giuste e rispettose dei diritti umani, all’insegna della regolazione sociale, partendo dall’evidente fallimento delle politiche basate esclusivamente sulla repressione.

A Bologna la “Carta delle Città”

Lo scorso anno, a giugno, a Bologna, si è poi tenuto l’evento di presentazione della “Carta delle Città”, il documento con il quale venivano esplicitati gli scopi della rete: accrescere il ruolo delle municipalità, in collaborazione con gli attori sociali ed istituzionali, per attuare strategie di intervento più adeguate, garantendo i diritti delle persone che usano droghe, anche nell’accesso ai servizi, alle politiche attive del lavoro, alle politiche abitative. Promuovere, inoltre, coordinamento con le forze dell’ordine e con tutti gli attori istituzionali per favorire percorsi di inclusione, promuovere nel territorio politiche di riduzione del danno e limitazione dei rischi, che superino patologizzazione e criminalizzazione di tutti i consumi.

A Napoli, “Governare non punire”

Giovedì primo febbraio, a Napoli, il percorso prosegue, e si concretizza con l’iniziativa “Governare non punire”, che vedrà la partecipazione degli assessori che hanno promosso la rete, insieme ad associazioni della società civile e operatori dei servizi che nei territori garantiscono interventi di prossimità, di presa in carico e di RdD. La Cgil interverrà con i saluti istituzionali del segretario generale della Campania Nicola Ricci, e prenderà parte alle due tavole rotonde in programma.

Una stagione di riforme

Riteniamo questa giornata molto importante, per intraprendere concretamente, insieme ai soggetti istituzionali ai quali sono attribuite responsabilità di governo locale dei fenomeni, una stagione di profonda riforma nelle politiche pubbliche in tema di droghe. Riforma della quale oggi sentiamo più che mai il bisogno, a fronte di una politica che mira sempre più a criminalizzare i comportamenti, soprattutto giovanili, come abbiamo visto con il decreto rave, che marginalizza sempre di più le persone fragili, che aumenta le fattispecie di reato e le pene, anche per reati minori, che torna a parlare di “tolleranza zero” per quanto riguarda ogni consumo di sostanze. Quando, invece, il bisogno che abbiamo è “governare, non punire”.

Il fallimento della guerra alla droga

Il fallimento della guerra alla droga è evidente, l’aumento delle presenze in carcere di persone con problemi legati all’uso di sostanze, e che in carcere non trovano risposte ai propri bisogni, è una delle cause principali del sovraffollamento, i servizi sono in sofferenza per carenza di risorse, economiche e professionali. Le politiche delle città sempre più spesso guardano al decoro e alla “sicurezza”, marginalizzando ed escludendo le persone. C’è davvero bisogno di un profondo cambiamento, e dall’alleanza di tutti i soggetti che a vario titolo si occupano di diritti delle persone, di salute delle persone, si può pensare di costruire una società più giusta, inclusiva, dove nessuno sia lasciato indietro, a prescindere dagli stili di vita.

Il contributo della Cgil

La confederazione, per il lavoro portato avanti da molti anni ormai, può dare un contributo importante di competenze e di pratiche: basti pensare all’importanza della contrattazione sociale territoriale nell’individuazione dei bisogni di un territorio, e delle risposte che a quei bisogni devono essere date. Basti pensare a quanto sosteniamo in termini di contrattazione inclusiva, per esempio, quando parliamo di sindacato di strada, di figure come quella del delegato sociale. Importante, quindi, essere coinvolti, insieme a tutte le realtà della società civile, nelle sperimentazioni che le città intenderanno realizzare, sia nella fase di rilevazione dei bisogni, che di concretizzazione delle attività che si intendono attivare per rispondere a quei bisogni, nell’ottica della promozione dei diritti di tutte le persone coinvolte, cittadini e operatori.

Denise Amerini, responsabile dipendenze e carcere dell’area stato sociale e diritti della Cgil