L’inizio del nuovo anno scolastico si aprirà all'insegna della precarietà. A settembre, infatti, saranno almeno 120 mila i supplenti negli istituti italiani, praticamente uno su cinque. “La situazione è di emergenza”, spiega Manuela Pascarella (Flc Cgil): “Chiediamo che qualsiasi governo salga in carica riprenda in mano il decreto precari che non ha visto la luce e lo approvi il più presto possibile: fornisce una procedura semplificata per coprire le cattedre, almeno da settembre 2020”.

I numeri dei supplenti sono in continua crescita, anche per le conseguenze dovute all'introduzione di “quota 100”, che ha aumentato la quantità dei pensionamenti: saranno 17.807 per effetto del provvedimento voluto dal governo giallo-verde, cui si aggiungono 15.371 pensionamenti ordinari. “Se il prossimo anno quota 100 verrà confermata - conclude l’esponente sindacale - il trend continuerà a salire, anche perché l'età media dei docenti italiani è alta”.

Da segnalare, infine, che quest'anno i posti lasciati liberi dai pensionati della "quota 100" non verranno coperti da assunzioni con personale di ruolo: le domande potevano arrivare all'Inps entro febbraio e i numeri non sono stati elaborati nei tempi utili. Di qui il numero alto di supplenti che si profila alla riapertura delle scuole.

DUE CASI: LA PUGLIA E GENOVA
Saranno più di 6 mila i docenti senza posto fisso in Puglia all'inizio del nuovo anno scolastico
. A dirlo è la Flc Cgil regionale, precisando che almeno 4 mila saranno insegnanti di sostegno, ingaggiati annualmente grazie ai posti in dero­ga. “Ciò accade – spiega il segretario generale Claudio Menga - perché il fabbisogno stimato con l’organico di diritto a livello nazionale non cor­risponde mai al fabbisogno reale, pe­nalizzando sia gli alunni più biso­gnosi, che perdono così la continui­tà didattica, sia i docenti, i quali non possono usufruire di quelle cat­tedre per i trasferimenti e le assun­zioni”. A questi si sommano i 1.700 posti “liberati” dai pensionamenti di "quota 100" e Opzione donna, ma non ancora occupati con nuove assunzioni. “Dobbiamo infine aggiungere – conclude Menga - i 374 posti non asse­gnati dei 2.173 previsti per le immis­sioni in ruolo 2019/2020 per assenza di graduatorie ed eventuali rinunce. In Puglia, dunque, l’11 per cento delle cattedre resterà senza titolare”.

Stessa situazione si ritrova anche nel capoluogo ligure. "La situazio­ne è critica, al mo­mento ci sono centinaia di posizioni scoperte": così il segretario generale della Flc Cgil Liguria Claudio Croci, commentando la mancanza di circa 500 tra insegnanti e perso­nale tecnico e amministrativo nelle scuole di Genova. La prima responsabilità è "dei pensionamen­ti, soprattutto di 'quota 100', che ha sicuramente in­crementato il numero di chi ha lasciato il lavoro nella scuola. E poi le stabilizzazioni, che han­no coperto neanche la metà posti la­sciati liberi".