Un grande network presente in tutto il mondo, con 400 scuole attive in quattro continenti e 28 Paesi. Wall Street English nasce nel 1972, divenendo in breve tempo una multinazionale nell'insegnamento della lingua inglese. In Italia è presente con oltre 70 centri, di cui otto di proprietà. Ma c’è un enorme problema di inquadramento contrattuale. I suoi docenti, pur essendo provvisti dei certificati internazionali che li abilitano a insegnare l’inglese e impiegando la giornata tra conversazione in gruppo, corsi di business english aziendali e lezioni frontali o a distanza, non sono assunti come tali, bensì come tutor, quindi con il medesimo inquadramento di servizi amministrativi, tecnici e ausiliari.

Una situazione insostenibile che porta oggi (martedì 29 ottobre) a uno sciopero indetto dalla Flc Cgil, con presidi davanti alle quattro sedi di Milano. “Gli insegnanti di Wall Street English svolgono attività proprie di ogni altro docente in corsi di lingue”, spiega il segretario nazionale della Flc Cgil Alessandro Rapezzi, spiegando che “essi supportano direttamente, in presenza, lo sviluppo delle competenze linguistiche, adattando alle esigenze, ai bisogni e alle capacità degli studenti che gli vengono affidati i supporti didattici forniti dalla società, rivendicando quindi il riconoscimento di questo ruolo”.

Un riconoscimento che, in primo luogo, ha un’immediata ricaduta sullo stipendio. “La prima differenza è relativa alla retribuzione: attualmente vengono pagati 9,80 euro lordi l’ora, mentre i docenti dovrebbe prendere 14 euro” spiega Jessica Merli (Flc Milano): “Ma ci sono anche problemi legati alle tutele contrattuali e agli orari di lavoro. Noi chiediamo che il contratto venga modificato e che vengano considerati per quello che sono, cioè dei docenti”. Nel corso degli ultimi anni la questione dei contratti dei dipendenti ha riguardato anche altre scuole di lingue private, ma “tutte hanno scelto di dialogare, a eccezione di Wall Street English. I docenti a tempo determinato sono stati lasciati a casa e ripresi come partite Iva, nelle pagine del sito internet la dicitura insegnanti è stata sostituita con quella di tutor”.

La Flc Cgil, dunque, sollecita il riconoscimento della professionalità di questi lavoratori. Professionalità che è la stessa Wall Street English la prima a chiedere, visto che per poter essere loro insegnanti occorre possedere la certificazione Celta o Tefl, un requisito che ad esempio non viene richiesto per lavorare nella scuola pubblica. Il contratto nazionale coinvolto è quello Aninsei per il personale della scuola non statale: ora i docenti della Wall Street English sono inquadrati al quarto livello della prima area (“Servizi servizi amministrativi, tecnici e ausiliari”) come “coordinatori e tutor”, al pari dei segretari amministrativi e degli addetti al telemarketing. La Flc chiede il riconoscimento al quinto livello della seconda area (“Servizi di istruzione, formazione ed educazione”), specificatamente come “docenti in corsi di lingue”.

(mt)