Passare rapidamente dalle parole ai fatti. È quanto chiedono alla Regione, Cgil e Nidil Cgil Calabria, pur riconoscendone la disponibilità, in merito alla vicenda dei tirocinanti di inclusione sociale (Tis).

“È necessario un impegno concreto per assicurare continuità economica e lavorativa a tutti i tirocinanti, inclusione dei lavoratori in formazione e rispetto uniforme delle regole in ogni territorio. Solo attraverso risposte certe, atti amministrativi chiari e una regia trasparente sarà possibile completare in modo equo e dignitoso il percorso di stabilizzazione dei tirocinanti calabresi, restituendo dignità e certezza a migliaia di persone che da anni garantiscono servizi fondamentali nei Comuni e negli enti pubblici della Calabria”, affermano iI segretario Cgil Calabria Luigi Veraldi e il coordinatore Nidil Cgil Calabria Ivan Ferraro.

Ieri, 28 ottobre, l’incontro con la Regione insieme a Cisl e Uil in merito alla mini proroga dei tirocini di inclusione sociale (Tis) e l’avvio delle procedure di stabilizzazione previste dall’articolo 16 della legge 56/198. Le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità di garantire continuità occupazionale e di reddito per tutti i tirocinanti chiedendo di non lasciare indietro nessuno e di evitare qualsiasi disparità tra lavoratori.

Dalle risposte ottenute è emerso che la proroga di due mesi, valida per novembre e dicembre, riguarda esclusivamente gli enti che hanno avviato o avvieranno entro il 31 ottobre la procedura di assunzione o che si trovano in attesa del parere Cosfel. Sono esclusi i tirocinanti che si trovano nella fase di formazione. I sindacati hanno allora chiesto con forza che venga trovata una soluzione per garantire anche a loro una copertura economica, almeno temporanea, fino alla conclusione del percorso di stabilizzazione.

Durante l’incontro, i rappresentanti della Regione, tra i quali il consigliere delegato al Lavoro Giovanni Calabrese e il dirigente generale del dipartimento Fortunato Varone hanno spiegato che le difficoltà tecniche sono state dovute all’assenza della giunta regionale, che al momento non consente l’adozione di atti di indirizzo politico. Dal canto loro, i sindacati hanno ribadito la necessità di risposte urgenti e strumenti amministrativi in grado di assicurare la continuità del reddito per chi oggi resta scoperto.

Sul fronte dei pagamenti è stato comunicato l’impegno a monitorare costantemente gli enti che presentano criticità, così da sbloccare rapidamente le situazioni rimaste ferme e rendere più regolare il flusso delle indennità. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto che il monitoraggio sia stabile e trasparente.

Per quanto riguarda le proroghe, è stato confermato che i lavoratori impiegati negli enti che non avvieranno la procedura entro il 31 ottobre o non richiederanno il parere Cosfel non potranno beneficiare della proroga. A tale proposito Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto che vengano comunque valutate singolarmente le posizioni dei tirocinanti che hanno continuato a prestare servizio, affinché ricevano il pagamento delle mensilità di novembre e dicembre, evitando penalizzazioni dovute a ritardi o dinieghi non dipendenti da loro.

In merito ai pareri Cosfel, invece, è stato precisato che gli enti con esito negativo non potranno procedere con le assunzioni ma, a seguito di richieste dei sindacati, è stato confermato che si lavorerà per individuare soluzioni di ricollocazione dei tirocinanti coinvolti, con l’obiettivo di non disperdere nessuna posizione e garantire la prosecuzione dei rapporti.

Per quanto riguarda la formazione, è in corso di definizione una nuova fase che prevede percorsi alternativi di stabilizzazione, finalizzati a valorizzare le competenze già acquisite e a offrire reali opportunità di inserimento lavorativo. Percorsi per i quali le organizzazioni hanno chiesto un’organizzazione uniforme, con tempistiche definite e garanzie concrete di continuità occupazionale per tutti i tirocinanti attualmente in formazione.

È stata, inoltre, confermata la proroga della misura economica da 631 euro mensili anche per il 2026, con adeguamento all’importo della pensione minima e aggiornamento automatico in base all’indicizzazione. Un risultato importante, che risponde alle richieste di continuità e tutela per i lavoratori over 60. I criteri di selezione restano di competenza dei Centri per l’Impiego, secondo procedure uniformi su tutto il territorio.

A tale proposito i sindacati hanno chiesto che venga diramata una circolare di richiamo a tutti gli enti, per evitare iniziative autonome da parte di singoli Comuni e garantire equità e trasparenza in tutte le selezioni.

Sul piano finanziario, ha chiarito la Regione, alle risorse già disponibili, pari a 5 milioni di euro, si sta lavorando con il Governo per ottenere ulteriori fondi attraverso interlocuzioni con il ministero del Lavoro.