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La differenza di stipendio tra lavoratori e giovani e over 55 è raddoppiata negli trent'anni . Lo afferma uno studio di due ricercatori italiani, dal titolo Paesi per vecchi; Un'analisi del divario retributivo per età . La ricerca si concentra proprio sulle divergenze di reddito tra generazioni: ciò che emerge è un diverso crescente tra giovani e anziani , nei Paesi ad alto reddito.
Al contrario di quanto stimate dalle previsioni economiche tradizionali, spiega il testo, negli ultimi anni gli stipendi dei lavoratori più anziani sono cresciuti più rapidamente e la spiegazione principale è attribuita agli “spillover negativi di carriera”.
Il fenomeno, prosegue la ricerca, si verifica per una serie di ragioni : da una parte le aziende non possono modificare i contratti dei dipendenti più maturi, che sono particolarmente tutelati, dall'altro la saturazione delle posizioni lavorative di livello alto tende a escludere i candidati più giovani.
Quando l'età media dei lavoratori si alza, inoltre, la permanenza dei lavoratori più anziani in ruoli di punta limita l'accesso dei giovani a posizioni alte e stipendiate meglio. Detto in altri termini, i lavoratori giovani faticano sempre più a raggiungere le posizioni più alte nella distribuzione dei salari e ruoli dirigenziali. Gli anziani traggono da questo meccanismo di beneficio.
La ricerca evidenzia che la maggioranza dell'aumento del divario è legata a cambiamenti di ruolo , non a variazioni dei livelli salariali per le diverse posizioni. I giovani entrano nel mercato del lavoro con salari iniziali più bassi e sperimentano una crescita di carriera più lenta negli anni successivi.
La differenza è più marcata nelle aziende vecchie , più grandi e con crescita occupazionale lenta, che hanno maggiori difficoltà a creare nuove posizioni di alto livello. I giovani sono sempre più diretti verso imprese a bassa retribuzione, mentre gli anziani si consolidano in quelle ad alto stipendio. Insomma, il diverso generazionale in busta paga continua a preoccuparsi .