"Apprendiamo in questi giorni dalla stampa che i risultati preliminari dell'esercizio 2021 del gruppo Credem evidenziano un utile netto consolidato pari a 352,4 milioni di euro, il miglior risultato della storia del gruppo". A dirlo sono Fisac Cgil, Fabi, First Cisl e Unisin, ricordando come sarà per questo distribuito un dividendo agli azionisti in crescita del 50% rispetto all'esercizio precedente, per un ammontare complessivo di ben 100 milioni di euro che consentirà di avere un ritorno sul capitale del 10,9%, uno dei più alti nel settore.

Ma, denunciano ancora i sindacati, i lavoratori ex Caricento "di benefici ne hanno avuti ben pochi". A seguito all'incorporazione della Cassa di risparmio di Cento, infatti, i lavoratori "si sono visti eliminare importanti voci della busta paga con pesanti effetti sul livello retributivo e sulla previdenza complementare". E l'indisponibilità dell'azienda a sottoscrivere un accordo con previsioni in linea con quanto avviene nel resto del settore per la gestione di queste ricadute, "evidenzia la totale disattenzione di Credem nei confronti dei lavoratori coinvolti che evidentemente non vengono considerati un importante stakeholder".

Fisac Cgil, Fabi, First Cisl e Unisin così concludono: "Visti i risultati ottenuti dal gruppo sarebbe bastato un minimo sforzo per rendere veramente tutti beneficiari dell'utile conseguito. Alla luce del risultato del 2021, dunque, auspichiamo fin da subito da parte aziendale un diverso e più costruttivo approccio con i sindacati su tutte le tematiche che coinvolgono i lavoratori di tutto il gruppo".