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“La sentenza di venerdì 11 gennaio della Corte d'appello di Torino ha sancito, in modo netto, che ai rider inquadrati come collaboratori debbano essere riconosciute le tutele del ccnl della logistica. Viene confermato, quindi, quanto sosteniamo da mesi, anche al tavolo voluto dal ministro Di Maio, e che ha già permesso alle nostre categorie di sottoscrivere una parte specifica nel contratto nazionale dedicata proprio a queste figure professionali”. È quanto si legge in nota unitaria diffusa oggi da Cgil, Cisl e Uil. “È urgente e prioritario – sottolineano le tre sigle – che questo risultato sindacale venga generalizzato per ogni lavoratore del settore. Un accordo collettivo tra le parti sociali può garantire al meglio questo risultato. Chiediamo anzitutto alle imprese del settore del food delivery di superare le incertezze e gli atteggiamenti dilatori finora messi in campo, e di rendersi disponibili all'avvio rapido di un confronto negoziale che costruisca un risultato sostenibile ed equo per i lavoratori interessati. Riteniamo positivo lo sviluppo dell'economia digitale e delle app, ma non deve proseguire tenendo i lavoratori in una condizione di basse retribuzioni e in assenza delle più elementari tutele previdenziali, antinfortunistiche, normative”.
Cgil, Cisl e Uil chiedono inoltre al ministro Di Maio di “riconvocare il tavolo specifico avviato a maggio dello scorso anno e che si prenda atto della necessità di definire un accordo collettivo che regoli salari e tutele per le collaborazioni utilizzate dai riders, e a tutte le parti in causa si richieda uno sforzo definitivo ed efficace in questa direzione”. “Non ci convincono ipotesi di regolazione normativa diretta da parte del governo relativamente alle regole da applicare ai rider, che tradirebbero lo spirito della sentenza di Torino e che, senza un ampio confronto con le parti sociali, rischierebbero di costituire un intervento improprio del soggetto pubblico nella libera regolazione contrattuale”. “Al ministero chiediamo invece, come da tempo in discussione, di apportare per tutto il mondo dell'economia digitale quei miglioramenti e modernizzazioni in tema di protezioni previdenziali e antinfortunistiche che permettano di adattare al meglio e far usufruire a queste categorie di lavoratori le protezioni oggi esistenti. La tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della gig economy, inoltre, sarà – concludono Cgil, Cisl e Uil – uno dei temi della manifestazione del 9 febbraio, perché se davvero si vuole dare dignità al lavoro non si può prescindere dalla contrattazione collettiva”.
Nelle stesse ore dal ministero del Lavoro annunciano una nuova norma per i rider, evidentemente prodotta senza un confronto con i sindacati. “È già pronta – affermano dal dicastero – e regolerà il contratto dei moderni ciclofattorini. Entro marzo ai lavoratori che effettuano consegne per conto delle app di food delivery saranno assicurati tutele su malattie, infortuni e paga minima. L'Italia si prepara a essere la prima nazione europea a normare questa professione. Qualche giorno ancora per chiudere i dettagli”, spiegano i tecnici del dicastero.