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Il Silp Cgil “esprime con fermezza la propria preoccupazione e stigmatizza la gravissima situazione che coinvolge migliaia di operatori della Polizia di Stato, ancora una volta abbandonati a loro stessi da un’amministrazione sorda e da un governo che firma contratti ma non li onora”. Inizia così la dichiarazione del segretario generale, Pietro Colapietro.
A 150 giorni dalla firma del contratto nazionale, infatti, “gli adeguamenti economici previsti non sono stati ancora corrisposti ai colleghi: parliamo di aumenti già stabiliti, già approvati, già sottoscritti – prosegue –. Un diritto sacrosanto, non un favore, che viene quotidianamente calpestato”.
A questa problematica, per il sindacalista, “si aggiunge il vergognoso mancato pagamento degli straordinari arretrati, con mesi e mesi di ore accumulate da operatori che ogni giorno sacrificano tempo, energie e spesso anche la loro salute per garantire la sicurezza del Paese. È inaccettabile che questi straordinari, già svolti e regolarmente rendicontati, rimangano bloccati da logiche burocratiche e giochi di bilancio”.
“Ancora più intollerabile è lo scaricabarile a cui assistiamo in questi giorni – inoltre – : chi, a livello politico e di governo, ha responsabilità, tenta di scaricare le colpe su NoiPa, il sistema informativo del Mef per la gestione del personale della pubblica amministrazione. Un sistema già più volte oggetto di critiche da parte del nostro sindacato e che ora viene invocato come capro espiatorio, nonostante si sappia bene che i ritardi nei pagamenti sono imputabili a carenze di gestione e di responsabilità politica”.
Questa situazione gravissima riguarda le questure, i commissariati, le specialità e i reparti mobili, secondo il Silp: “Donne e uomini in divisa, costantemente in prima linea, sotto organico, sottoposti a turni massacranti, spostamenti continui e a livelli di stress ormai fuori controllo. Non solo si chiede loro di intervenire prontamente ovunque, ma si pretende anche che lo facciano senza ricevere quanto dovuto”.
Il Silp Cgil “dichiara che questa condizione non è più tollerabile. Se non arriveranno risposte immediate e concrete, non potremo fare a meno di mobilitarci nuovamente, promuovendo azioni di protesta e delle piazze per richiamare l’attenzione di istituzioni e decisori”.
"È inaccettabile che chi indossa la divisa continui a essere lasciato in queste condizioni – in conclusione -. Il rispetto dei nostri lavoratori non può essere solo parole, ma deve tradursi in atti concreti e rapidi. La nostra pazienza sta finendo”.